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domenica 23 dicembre 2012

Torna dalla festa, badante romena travolta e uccisa a Vo'

La badante rumena Doina Zapodeanu è stata investita da un anziano automobilista che non se ne sarebbe accorto: l'uomo è stato denunciato

di Cristina Genesin

VO’. Agganciata da un Tir e trascinata sull’asfalto, tre ore d’agonìa poi la morte. È accaduto sabato sera in località Campagnalta a Natalina Trevellin, 72 anni di San Martino di Lupari. Un’ora più tardi un’analoga e tragica sorte è toccata a un’altra donna, arrivata in Italia in cerca di fortuna, Doina Rodica Zapodeanu, 43 anni, rumena proveniente dal distretto di Neamt (Moldavia romena) con domicilio a Vo’, investita da un’auto che si è data alla fuga lungo la provinciale 38 dei Colli. Tra i Colli un’auto pirata; nell’Alta un camion-killer. Vittime due donne, due vite umane che, in quel drammatico istante, si sono spente nel disinteresse di chi guidava. O forse chi stava al volante non si è nemmeno accorto di nulla.

Alle 23 di ieri lungo la provinciale 28, alla periferia di Vo’, una ragazza stava rientrando a casa a bordo della sua macchina quando ha assistito a una scena che non dimenticherà più: di fronte a lei una Fiat Punto ha rallentato, calpestando un corpo steso sulla strada. La giovane è scesa di corsa dal mezzo per prestare soccorso mentre la Punto si allontanava, lasciando sull’asfalto pezzi della “mascherina”. La sconosciuta era ancora agonizzante. In pochi minuti sono giunti l’ambulanza del Suem e i carabinieri di Lozzo Atestino. Ma per la vittima non c’era più nulla da fare. Immediatamente è stato avvertito il pubblico ministero di turno, il dottor Roberto D’Angelo, che ha disposto l’autopsia. Non a caso. Esaminando il cadavere, il medico legale aveva ipotizzato che la donna non fosse deceduta a causa dell’investimento oppure che fosse stata “arrotata” anche da altre vetture. Difficile l’identificazione: con sé non aveva la borsetta e nessun effetto personale. Il “giallo” si è risolto nella giornata di ieri quando nella stazione di Lozzo si è presentato un rumeno, fidanzato con una badante che vive a Vo’ nella famiglia di Umberto Borile, un imprenditore. La sua compagna non era rincasata e, sabato sera poco prima delle dieci, si era allontanata a piedi dalla festa cui stava partecipando con lui e altri connazionali dopo aver bevuto parecchi bicchieri di vino e di whisky. Accompagnato all’obitorio, l’uomo ha riconosciuto la fidanzata che lo stava ospitando per le vacanze natalizie.

Per tutto il pomeriggio i carabinieri hanno interrogato i componenti di sette, otto famiglie rumene che avevano partecipato alla festa con Doina e il suo fidanzato. L’obiettivo era quello di ricostruire ogni istante della serata. Si è appurato che, a una certa ora, la donna aveva lasciato il ritrovo, incamminandosi verso casa, nonostante il buio, il freddo e senza alcuna borsa.

Nel frattempo gli accertamenti su un altro fronte hanno dato l’esito sperato: grazie a quei frammenti d’auto e ad alcune cifre della targa, è stato identificato il guidatore della Punto, un pensionato classe 1929. I militari si sono presentati a casa sua: cascando dalle nuvole, l’anziano si ricordava di aver rallentato in un punto della Provinciale credendo di “calpestare” un animale. È stata esaminata la sua macchina: i danni sull’abitacolo risulterebbero compatibili con l’incidente. Il pensionato è stato denunciato per omissione di soccorso e omicidio colposo. Non è escluso che altre vetture, prima della sua Punto, abbiano travolto il corpo di Doina forse svenuta.

17 dicembre 2012

Fonte: Il Mattino di Padova


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