Giovanni G. Valtolina (a cura di)
Franco Angeli 2012
L’esperienza migratoria di numerose famiglie romene, con almeno un figlio minorenne, residenti a Milano, Torino e Roma. Al centro della ricerca sono i minori romeni, migranti insieme alla loro famiglia, spesso molto vulnerabili, che necessitano di essere supportati nel percorso di integrazione nel nostro paese e nella definizione della propria identità.
Presentazione del volume
Il termine "sfida" può ben rappresentare la specificità di alcuni compiti di sviluppo che si impongono simultaneamente - e con la medesima urgenza - al minore straniero, figlio di genitori migranti. A una particolare serie di "sfide evolutive" sono dunque chiamati i figli di chi emigra, sfide il cui esito permetterà di giungere a forme più o meno adeguate di adattamento e di integrazione.
Il volume raccoglie i risultati di una ricerca finanziata dall'Unione Europea ( Children's rights in action. Improving children's rights in migration across Europe. The Romanian case ) che ha coinvolto numerose famiglie romene, con almeno un figlio minorenne, che hanno lasciato il loro paese per venire in Italia, residenti nelle aree metropolitane di Milano, Torino e Roma. L'esperienza migratoria di queste famiglie è stata analizzata secondo una prospettiva temporale che ha posto al centro i figli, tenendo conto di tre dimensioni: il passato, concernente il contesto di vita della famiglia nel paese d'origine e le motivazioni che hanno portato alla scelta di una migrazione familiare; il presente, ovvero l'integrazione della famiglia nella società italiana, con particolare attenzione alle risorse e ai rischi per il benessere dei figli; il futuro, quindi le speranze, i timori e le prospettive evolutive, con particolare riferimento alla circolarità che caratterizza spesso la migrazione romena. Destinatari principali del progetto sono i minori romeni, migranti insieme alla loro famiglia, spesso molto vulnerabili, che necessitano di essere supportati nel percorso di integrazione nel nostro paese e nella definizione della propria identità, per evitare il rischio di essere discriminati o emarginati per la loro appartenenza etnica.
Fonte: Roma-Intercultura
martedì 30 aprile 2013
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