SACILE
«Disoccupato? Sconto del 10%»
L’iniziativa di un supermercato gestito da un romeno: «Chiediamo solo la certificazione dell’Inps»
di Chiara Benotti
04 ottobre 2014
SACILE. «Sconto del 10% ai disoccupati». Il minimarket etnico Transilvania chiede la tessera Inps con la certificazione della disoccupazione e applica lo sconto sullo shopping. In via Dante sono i commercianti dell’est europeo a gestire il business solidale, con il bollino rosso da disoccupati.
«Sull’aringa affumicata, il salmone del nord, pesce di alta qualità e prodotti dell’est europeo si applica lo sconto solidale – spiega Silviu Voineagu –. Vengono alcuni clienti con la certificazione dell’Inps di disoccupati e su spese di almeno 50 euro, scontiamo i prodotti». Gli affari d’oro si scordano perché il cliente medio ferma il conto sul limite dello sconto, ma si fidelizza la clientela.
L’effetto sconto. Funziona, anche se la crisi si sente tra gli scaffali e dietro il bancone della cassa. «Abbiamo aperto il negozio qualche mese fa, prima delle elezioni, con il sindaco Roberto Ceraolo che ha inaugurato la sede – ricorda Silviu Voineagu, che gestisce anche l’associazione socio culturale italo-romena di Sacile –. Facciamo riferimento a tante iniziative sociale con l’associazione George Enescu: siamo 400 romeni in città e periferia, con altri 150 moldavi.
Nel negozio arrivano clienti di nazionalità ucraina, russi, bulgari da Brugnera, Francenigo, Caneva e dal Veneto». Silviu Voineagu ha la cittadinanza italiana, predica il commercio sostenibile e ci tiene a dire che “non sono tesserato”. Prende le distanze di sicurezza per non giocarsi la clientela di destra e di sinistra. «Mi sono presentato alle elezioni di maggio, a Sacile – racconta e si dice amico di tutti i partiti – come indipendente nella lista per Ceraolo».
I romeni. Il centrodestra ha creato il feeling con la comunità romena di Sacile e schierato Silviu Voineagu nella lista «Ceraolo sindaco – civica per Sacile». Al voto è andato una percentuale minima di “comunitari”: 28 nelle europee e 23 nelle comunali. “Non ho tessere di partito e sono un indipendente – ripete Silviu Voineagu –. Ho accettato la candidatura che mi è stata offerta per creare una rappresentanza in Comune della nostra comunità romena. Nel mio negozio l’unica politica che si predica è quella della solidarietà di mercato e dei buoni sapori dei prodotti di qualità”. L’obiettivo dichiarato è quello dell’integrazione. «La partecipazione dei cittadini romeni al voto – dice Voineagu – è un buon segnale di inclusione». Sapori dell’est in via Dante, ma a Sacile sono due i club “George Enescu”.
I due club. I romeni si dividono tra Voineagu e Carina Cesa Sava: si confrontano a distanza da anni e con lo stesso logo. Il problema che hanno segnalato è quello di un’associazione “clone”, che divide la comunità dell’Est in terra liventina. Per qualche litigio, i dissapori nei primi anni hanno lasciato il segno che ha portato a una lacerazione. I due “club” romeni guardano avanti: con appuntamenti gastronomici, feste e le tradizioni. L’integrazione è l’obiettivo dei due “club” e chissà che i sapori dello shop “Transilvania” con lo sconto, riportino all’unità.
Fonte: Messaggero Veneto
domenica 19 ottobre 2014
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