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sabato 21 febbraio 2015

Ladispoli, Istituto Corrado Melone: la TV romena a scuola

Il primo marzo 2015 andrà in onda sulla rete “Digi 24”, canale televisivo di informazioni 24 ore di 24 in lingua romena, un servizio realizzato da una troupe presso l’Istituto Comprensivo “Corrado Melone”. Il primo marzo, oltre ad essere la festa della primavera in Romania (martisor), è anche l’anniversario della nascita della rete televisiva “Digi 24” che ha voluto realizzare nella “Melone” un servizio sulle modalità di svolgimento del corso di lingua, cultura e civiltà romena. Hanno scelto di presentare, nelle loro edizioni speciali, la realtà scolastica di Ladispoli come modello di integrazione dei ragazzi romeni in una scuola di qualità e aperta alla diversità.

 Infatti, alla “Melone” il corso è facoltativo per i ragazzi della secondaria di primo grado, ma è curricolare per le classi di infanzia e primaria. Infatti, il Collegio Docenti ha deciso di “approfittare” dell’intelligenza e delle spese sopportate del governo romeno (che paga docenti che insegnino all’estero nei Paesi dove sono presenti forti comunità romeni) per offrire anche ai bambini italiani la possibilità di accrescere le proprie conoscenze culturali, imparando ad amare ed apprezzare gratuitamente lingua e cultura di un altro Paese europeo: la Romania.

Nonostante la globalizzazione planetaria, che sta uniformando tutte le “culture” a quella americana, più che a quella del luogo dove si sia andati a vivere, è molto importante che si conservi il ricordo delle proprie origini ed il patrimonio di conoscenze del Paese dei propri padri. Infatti, ormai è obsoleto fare distinzioni fra ragazzi italiani o romeni o francesi o tedeschi: questi giovani europei sono e si sentono senza frontiere (e come persone di pace dobbiamo aiutarli in questo), ma quel che va sottolineato è che a tutti i ragazzi (non solo quelli europei) piace la stessa musica, lo stesso cibo, gli stessi attori, gli stessi vestiti, gli stessi gadget… in questo sta la loro vera e completa integrazione. I nostri giovani, di qualunque Paese d’origine siano, non hanno nulla di differente uno dall’altro (forse, a volte, sarebbe da aggiungere “purtroppo”).

 Se questa “uniformità” eliminerà, come ha fatto sinora, il pericolo di stupide e orrende guerre alimentate dalla non conoscenza, dall’ignoranza e da false frontiere, ben venga l’uniformità. Ma cultura è anche e soprattutto diversità e questo è il motivo per cui occorre salvaguardare le proprie origini, ovviamente senza demonizzare la nuova cultura imperante proveniente da oltreoceano, ma sottolineando come sia importante conoscere la cultura d’origine, quella del luogo dove si vive ed anche tutte le altre con cui si viene a contatto, affinché nulla di ciò che c’è di buono in esse vada perduto. Il corso di Lingua, Cultura e Civiltà Romena, che si svolge in tutti e tre gli ordini di studi della “Melone” ha proprio questi obiettivi.

 Se un tempo i ragazzi stranieri erano visti un po’ come estranei e magari restavano un po’ in disparte, oggi non è più così; spesso i migliori della scuola sono di origine non italiana e spesso si tratta di romeni: questo è un chiaro sintomo di integrazione compiuta: non è facile primeggiare se non ci si sente accettati o se la scuola discrimina. Quella stupidità degli adulti, che ancora usano i pregiudizi per distinguere gli uomini, non esiste invece fra i giovani che si distinguono solo per gli interessi di ciascuno che, come abbiamo già notato, sono ormai gli stessi per tutti.

 Nell’ottica di scambio e reciproca conoscenza, qualche giorno fa la “Melone” e la “Ladispoli 1” hanno anche ospitato un gruppo di 15 docenti romeni (provenienti da quattro regioni della Romania: Timis, Maramures, Caras Severin e Neamt, coordinatori di classe in 8 scuole partner), accompagnati da una docente dell’Istituto dell’Approccio Centrato sulla Persona di Roma (IACP) che organizza e realizza i corsi di formazione sul metodo “Gordon” e dalla prof.ssa di LCCR Angela Nicoara. Il gruppo di 15 professori romeni sono coinvolti nel progetto europeo Leonardo da Vinci (LLP-LdV/PM) incluso nel programma europeo Lifelong Learning Programme intitolato “Profesor format &; elev motivat- progres scolar si profesional asigurat”.

 Alla “Melone” i docenti romeni sono stati inizialmente accolti nelle classi della 2B primaria, dove gli allievi della hanno presentato un cartellone con la presentazione della favola romena “L’orso ingannato dalla volpe” di Ion Creanga, raccontandola in italiano e in romeno (così come fanno normalmente durante le ore del corso LCCR con l’insegnante Angela Nicoara) poi si sono cimentati nel realizzare il simbolo della primavera romena: il marzolino. Trasferiti nelle sezioni dell’Infanzia, la sorpresa è arrivata dal gruppo di bambini della D che con molta allegria hanno interpretato due canzoni romene e l’inno nazionale italiano.

 Fonte:Terzo Binario

2 commenti:

Mario Eustachio De Bellis ha detto...

Interessante

Anonimo ha detto...

voglio vedere 1 italiano che impara la lingua romena.......magari.......

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