(ASCA) - Trieste, 26 set - Con ordinanza del 19 settembre 2012, il giudice del lavoro del Tribunale di Trieste ha accolto il ricorso antidiscriminazione promosso da una cittadina rumena e dall'ASGI avverso il diniego all'accesso alla ''carta acquisti' a cui era stato sospeso dall'INPS l'accreditamento sulla carta di pagamento elettronica inizialmente rilasciatale dalle Poste Italiane della somma prevista dal beneficio, con la motivazione del mancato possesso della cittadinanza italiana dei figli per i quali la carta era stata richiesta.
Secondo il giudice il requisito della cittadinanza italiana per ottenere la carta acquisti e' in contrasto con le norme fondamentali dell'Unione europea relative alla cittadinanza europea e al principio di parita' di trattamento e di non discriminazione tra cittadini di Stati membri UE: un trattamento disuguale puo' essere giustificato solo da ragioni di ordine, sicurezza o sanita' pubblica e non certamente da mere ragioni di politica finanziaria e di contenimento della spesa pubblica.
Il giudice del lavoro di Trieste ha, dunque, ordinato a Ministero dell'Economia, INPS e Regione FVG di riattivare a favore della cittadina rumena ricorrente la carta di pagamento elettronica e di riaccreditare le somme previste dalla legge a favore dei suoi figli minori fino al compimento del terzo anno di vita dei medesimi.
fdm/gc
Fonte: Asca
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giovedì 27 settembre 2012
Immigrati: Giudice lavoro Trieste accoglie ricorso antidiscriminazione
Pubblicato da
Catalina Sava
alle
20:53
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