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sabato 22 settembre 2012

Tim in stazione parla arabo e rumeno, ecco i nuovi spot

Arriva anche a Padova la campagna rivolta agli stranieri. L’ufficio marketing: «Per noi è un bacino molto importante»

di Enrico Ferro

Eravamo rimasti allo spot in dialetto veneto di Aperol per pubblicizzare lo spritz padovano. Ora invece Tim ha tappezzato i sottopassaggi della stazione ferroviaria con cartelloni pubblicitari in lingua araba e rumena. A Padova, città multietnica e multiculturale, il melting pot è entrato anche nel marketing e nella comunicazione. “La musica più bella è la voce dei tuoi amici” è il messaggio Telecom lanciato ai migranti per convincerli a stipulare un contratto di telefonia mobile.

Lo spot è comparso da qualche giorno nel luogo forse più frequentato da stranieri in città, quello più volte criticato per il degrado, quello chiamato “la nuova via Anelli”: appunto, la stazione.

«È una campagna etnica partita nei primi giorni di settembre» spiegano all’ufficio marketing di Telecom, «serve a promuovere un’offerta di Tim per gli stranieri in Italia. Sono state individuate le etnie più presenti in alcune grandi città italiane ed è stato deciso di lanciare loro un messaggio. Giochiamo sull’effetto emozionale della musica tradizionale, associando lo slogan“La musica più bella è la voce dei tuoi amici”. Ovviamente i rumeni avranno delle agevolazioni per chiamare in Romania, mentre marocchini e tunisini potranno usufruire di promozioni ad hoc».

La campagna pubblicitaria della Tim ha fatto il suo esordio a inizio estate a Milano e provincia, scatenando la reazione della Lega Nord. Sostanzialmente la critica mossa dai militanti del Carroccio dell’hinterland milanese ruota attorno alla mancanza di una traduzione in lingua italiana che rende lo spot incomprensibile agli autoctoni e dà un messaggio di isolamento agli stranieri. «Chi viene in Italia deve parlare italiano», contestano i leghisti.

Ma Tim sostiene la validità dell’operazione e punta ad attrarre nuovi abbonamenti in un bacino che, dicono, può dare ancora molto. «I manifesti sono stati realizzati per rumeni, albanesi, marocchini, egiziani e bengalesi» specifica ancora l’ufficio marketing, «per noi è un mercato molto importante. La spesa media di un cliente straniero è più alta se confrontata con quella di un cliente nazionale. Hanno frequenti contatti con i parenti e soprattutto a casa non hanno il telefono fisso. Dunque per noi diventa importante far giungere l’offerta dell’azienda nel modo più chiaro e immediato».

Anche a Padova, città che sta vivendo il naturale “travaglio” legato all’integrazione, la pubblicità potrebbe scatenare qualche protesta, soprattutto in un luogo come la stazione, nuovo punto di riferimento per le polemiche legate al degrado e all’immigrazione. In attesa di ciò, godiamoci la città del futuro attraverso questi spot.

19 settembre 2012

Fonte: Il Mattino di Padova

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