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Adriana Mihaela Simion |
di Giovanni Sgardi
ANCONA - Duecento test del dna, anche su clienti vip, per risolvere il giallo di Adriana Mihalea Simion, la bellissima squillo uccisa con trenta coltellate a Numana. Dopo le anticipazioni del Messaggero sulla svolta nelle indagini e il ritrovamento di tracce biologiche nella villetta del delitto, a Marcelli di Numana, la Procura ha dato ieri l'incarico di comparare i profili genetici repertati sul luogo dell'omicidio con tutte le persone (clienti e conoscenti) che frequentavano la ragazza rumena, 26 anni, orribilmente massacrata lo scorso 7 aprile nella sua camera da letto.
Resta la difficoltà di risolvere un giallo molto complesso. Ormai sembra quasi certo che ad accanirsi su Adriana Mihaela, al punto da colpirla anche alla schiena mentre cercava di trovare scampo sotto il letto, non sia stato un cliente, magari dopo un diverbio sul prezzo o una prestazione rifiutata. La squillo ha aperto al suo assassino vestita in maniera dimessa (maglietta e pantacollant), cosa che non avrebbe mai fatto visto il suo livello e i suoi selezionati clienti, e con i capelli umidi dopo uno shampoo. Quel pomeriggio non aveva appuntamenti fissati e lei non riceveva il primo venuto.
L'assassino, che l'ha prima picchiata e poi colpita al ventre e al dorso con un coltello dalla lama stretta e lunga 10 centimetri, è entrato nella villetta senza cellulari per non far tracciare i suoi movimenti. E' stato ben attento a non toccare i 7 telefoni portatili della ragazza e il suo computer. Ma qualche traccia di dna, durante la violenta colluttazione con la vittima, l'ha lasciata e ora questo materiale biologico è stato repertato.
Il corpo è stato scoperto la sera del delitto dal fidanzato rumeno della squillo e da due amici. Loro sono sicuramente esclusi dai sospetti perché gli alibi sono stati accuratamente verificati. Estranee all'omicidio anche le due squillo che abitavano vicino alla Simion, al momento dei fatti fuori dall'Italia. Infondate anche due denunce anonime contro professionisti della Riviera del Conero. L'ipotesi ora prevalente è quella di una vendetta nel giro della prostituzione, magari per eliminare una squillo troppo bella che aveva un impressionante giro di clienti disposti a pagare fior di quattrini (anche 500 euro) per trascorrere un'ora con lei.
Sabato 08 Giugno
Fonte: Il Messaggero
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