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Catalin Mustatea con Dana Manuela Costantinescu FOTO PECORA |
VILLAFRANCA. I candidati nelle città erano 50 e ce l'ha fatta solo lui. L'ambasciatrice incontra il consigliere Mustatea. È l'unico risultato eletto in Italia della sua comunità
Villafranca. Un doposcuola pomeridiano per insegnare la cultura e la lingua romena (a spese della Romania, affinché i piccoli nati qui non debbano dimenticare le loro radici). E accordi con l'aeroporto villafranchese, per aumentare i collegamenti anche con la Transilvania (non solo per Bucarest). Ha messo sul tavolo due proposte l'ambasciatrice romena in Italia Dana Manuela Costantinescu, in visita a Villafranca ieri pomeriggio. Si è insediata da poche settimane e ha come primo viaggio ha scelto la città che ha eletto, in consiglio comunale, il cittadino romeno Catalin Mustatea. Erano una cinquantina in tutta Italia i candidati alle elezioni amministrative e Mustatea è stato l'unico eletto. Costantinescu è stata accolta dal sindaco Mario Faccioli e dai nuovi amministratori. Con loro c'erano i parroci del duomo e di Madonna del Popolo, Giampietro Fasani e don Giuseppe Suman. C'erano anche i presidi degli istituti comprensivi di Villafranca Mario Sartori e Fabrizio Gasparini, il comandante della caserma dei carabinieri Marco Fruncillo, il comandante del Terzo stormo dell'aeronautica Marco Maistrello, il comandante dei vigili Angelo Competiello. «La comunità romena conta 1.200 persone ed è molto integrata anche con le realtà parrocchiali», ha spiegato il sindaco. «Catalin rappresenta una comunità che può essere parte attiva in città. Si parla di Europa e si può essere comunità partecipe ovunque si risieda». Don Fasani ha ricordato che un cittadino romeno fa parte del consiglio pastorale e molte persone partecipano alla messa col rito greco-cattolico alla chiesa della Disciplina ogni domenica. «I romeni sono in Italia da oltre dieci anni e hanno portato il loro contributo», ha aggiunto Costantinescu. «Spero che Catalin sia un esempio e ne seguano altri. Ma ascolto anche cosa vi aspettate dai miei connazionali». Gasparini ha allora portato l'attenzione sull'esigenza di avere un supporto iniziale per sostenere i cittadini stranieri nei primi mesi di residenza, poiché non conoscono la lingua né il sistema scolastico. Sartori, infine, ha ricordato il programma di educazione culturale e di alfabetizzazione per cittadini stranieri attivo alle Cavalchini. Ha chiuso il confronto Mustatea: «Ero un semplice volontario della mia comunità, che mi ha dato questo compito. Mi definisco nuovo italiano con identità romena. Ho due case: quella in cui sono nato, e quella in cui sono nate le mie bambine».M.V.A.
Fonte: L'Arena
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