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lunedì 24 novembre 2014

C’è una lunga fila in via Pradamano: votano i romeni

Oltre duemila per eleggere il presidente della Repubblica. Molte ore d’attesa, tanto che alcuni hanno rinunciato
di Giulia Zanello
17 novembre 2014

La Romania ieri al voto per il ballottaggio delle elezioni presidenziali e anche a Udine si sono formate lunghe file già dalle prime ore del mattino, davanti al seggio allestito nella sede della quarta circoscrizione di via Pradamano.

Per tutta la giornata centinaia di persone hanno atteso il proprio turno per poter esprimere la propria preferenza tra i due candidati alla carica di presidente della Repubblica, il favorito Victor Ponta, già premier socialdemocratico e l’attuale sindaco di centrodestra di Cluj, Klaus Iohannis. Il seggio era aperto ininterrottamente dalle 7 alle 21 e già alle 10 del mattino avevano votato quasi 500 persone. Il dato ufficiale dei votanti “parla” poi, alle ore 13, di 1.060 votanti e alle 16 di 1.730 votanti. Alle 17 la stima era di ben oltre duemila preferenze espresse.

Una fila in generale spedita e composta, che si è allungata nel tardo pomeriggio raggiungendo alcune centinaia di metri. Non sono mancati alcuni episodi di insofferenza, legati alle troppe ore di attesa e a una presenza massiccia di bambini di tutte le età. «È da tre ore che sono in fila, non ho ancora votato», ha raccontato una giovane mamma rumena.

«E se non riusciremo a votare rapidamente ce ne torno a casa, così come hanno fatto tante famiglie con bambini piccoli e tante badanti che avevano solo poche ore libere a disposizione», hanno commentato altri due rumeni. Giovani, anziani e tante famiglie con bambini sono arrivati da tutto il Friuli e dalla provincia pordenonese (alcuni anche dal Veneto) per poter esercitare il loro diritto di voto, visto che in regione, oltre si due seggi di Trieste, si votava solo nel capoluogo friulano.

«Dovevano allestire più seggi e lasciare la sezione di Pordenone come negli anni precedenti» si arrabbia una ragazza, accompagnata da una coppia giunta dalla provincia di Venezia, a maggior ragione dopo le polemiche sorte in altre città italiane dopo il primo turno per le troppe persone che non erano riuscite a votare. «Due settimane fa il tempo di attesa massimo è stato di circa venti minuti: si dovevano organizzare meglio, prevedendo il maggior afflusso che richiama un ballottaggio per le presidenziali», ha aggiunto un giovane accompagnato dalla moglie.

Fonte: Messaggero Veneto

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