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domenica 29 settembre 2013

“Rissa Guido Monaco: non può diventare un’occasione di razzismo”. Il commento del Coordinamento Nazionale Cittadini Romeni

Arezzo
Attualità
23 settembre 2013

Le polemiche seguite ai deprecabili episodi di violenza che hanno visto come protagonisti alcuni cittadini romeni rischiano di gettare una luce sinistra ed ingiusta su tutta la comunità romena; nella sola Toscana vivono circa 110mila romeni, lavorando onestamente in concordia e rispetto con i cittadini italiani.

Crediamo che invitare i cittadini aretini all’autodifesa, come ha fatto Barbara Bennati, assessore comunale alle Politiche dell’educazione e scuola, della famiglia, alla sicurezza e polizia municipale ed al coordinamento dei centri di aggregazione sociale, non sia il miglior modo per affrontare la questione, così come crediamo che sia molto pericoloso invitare i singoli a difendersi contro quell’identificazione subdola e razzista che vorrebbe far coincidere la persona romena con una persona violenta.
Apprezziamo invece la rettifica dell’assessore che successivamente alle polemiche ha dichiarato di non essere stata ben compresa, “non sono stata capita bene. La cosa importante è che i commercianti e la gente collaborino con le forze di polizia, mettendo a loro disposizione tutti gli elementi per poter risalire ai responsabili di quanto succede”.

Nella mia funzione di Coordinatore Regionale della Toscana per l’associazione Cncri vorrei proporre all’Assessore Bennati un percorso di collaborazione fra enti pubblici ed associazioni romene di rappresentanza. Arezzo è terra di grande tradizione democratica, dove il volontariato da sempre dialoga con le istituzioni e, da sempre, contribuisce a rendere migliori le comunità e i processi di integrazione.

Non possiamo permettere che la nostra comunità venga ingiuriata ma non vogliamo tirarci indietro da nessuna responsabilità.
Il punto di vista che propongo è dunque quello di affrontare i problemi sociali, di sicurezza ecc. sempre nell’ottica di una comunità di persone, italiane e straniere, con pari diritti e dignità.
Perché questa è la “comunità aretina”, un insieme di persone, spesso di origini diverse, che nel territorio vivono, lavorano, hanno figli, diritti e responsabilità.

Invito quindi l’Amministrazione comunale di Arezzo, il Prefetto e tutte le istituzioni coinvolte ad un dialogo costruttivo, basato sul rispetto reciproco e sulla collaborazione sul territorio, nell’interesse dei cittadini tutti.
Uniti, possiamo farcela!

Leontin Cojocea
Coordinatore Regionale Toscana del Cncri

Fonte: Arezzo Notizie

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