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martedì 14 febbraio 2012

Catania Jazz: Alexander Balanescu quartet suona i kraftwerk

Presso Le Ciminiere Piazzale Asia, 6, Catania
Dal 15/02/2012 Al 15/02/2012
Orario: 21:30
Costo: Non abbonati a Catania Jazz 16,50 euro, ridotto 11,50 euro (universitari, under 25, over 65)
Sito: http://www.cataniajazz.it

Per la XXIX stagione concertistica di Catania Jazz mercoledì 15 febbraio arriva alle Ciminiere di Catania il Bălănescu Quartet, il quartetto d'archi d'avanguardia fondato nel 1987 dal violinista rumeno Alexander Bălănescu che ne rappresenta il punto di forza in quanto ne è l'arrangiatore e compositore. Con Alexander Balanescu suonano James Shenton al violino, Kathryn Wilkinson alla viola e Nicholas Holland al violoncello. Per i non abbonati l'ingresso è 16,50 euro, ridotto (universitari, under 25 e over 65 11,50 euro).

La data di Catania è la prima di quattro date siciliane accomunate dal Circuito musicale siciliano: Bălănescu Quartet saranno il 16 febbraio al Dante di Palermo (Associazione Musiche), il 17 febbraio all'Auditorium Santa Chiara di Trapani (Amici della Musica di Trapani) e il 18 febbraio al Teatro Regina Margherita di Caltanissetta (MusicArte).

Adattare la formula del quartetto d'archi (immutata da oltre 200 anni) a un repertorio che più vario e flessibile non potrebbe essere. Questo il segreto e, perché no, la sfida del romeno di nascita (ma ormai cittadino del mondo) Alexander Balanescu, violinista e deus ex machina dell'omonimo quartetto d'avanguardia. In che cosa consiste la sfida? Nell'andare oltre il canonico repertorio classico per confrontarsi "de visu" con i compositori di oggi. Da qui le riletture di Michael Nyman e dei Pet Shop Boys, di John Lurie e di Kate Bush per finire con… i Kraftwerk. A dire il vero, la musica dei padri indiscussi della moderna "computer music" sembrerebbe quanto più lontano possibile dal mondo frequentato dalla cricca capitanata dal signor Bălănescu. E invece no. Le cover contenute nell'ormai classico album "Possessed" (uscito nel 1992), e ora riproposte dal vivo, non sono solo godibili, ma costituiscono un'esplorazione controcorrente, tra quanto di meglio mai realizzato dalla formazione d'archi.

Il lavoro fatto dal Bălănescu Quartet sul repertorio dei Kraftwerk si muove nell'intento di portare la musica classica contemporanea ad essere più vicina ed accessibile al mondo di oggi, un confronto, quello con il pop elettronico che ha riguardato anche la musica dei Depeche Mode o della Yellow Magic Orchestra. Il Bălănescu Quartet ha suonato spesso assieme ad artisti e gruppi molto eterogenei, come David Byrne, Gavin Bryars, Michael Nyman, Rabih Abou-Khalil, Kevin Volans, Hector Zazou, i Pet Shop Boys, gli Spiritualized o i To Rococo Rot.

La cifra più innovativa di questo gruppo va a trovarsi nel crossover che compie con la musica popolare dell'Europa dell'Est. Infatti Bălănescu, dopo un tour del quartetto in Romania, scopre il fascino della musica popolare della sua terra di origine ed inizia così a comporre musica che mischia queste sonorità con quella classica, ma anche con il jazz, inaugurando uno stile molto particolare e pubblicando così nel 1994 "Luminitza" e successivamente "Maria T" del 2005, un omaggio che il quartetto fa alla grande cantante rumena Maria Tănase, fino all'ultimo "The Island" realizzato nel 2011 con la cantante rumena Ada Milea e ispirato all'omonimo lavoro teatrale dello scrittore rumeno Gellu Naum.
Fonte: Catania Today

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