Tribunale - Stamattina la sentenza
- Erano finite a giudizio per estorsione. Stamattina il tribunale di Viterbo le ha assolte perché il fatto non sussiste.
Sulle due donne, una segretaria in un’azienda edile, l’altra legale rappresentante della stessa azienda, pendeva l’accusa di aver minacciato alcuni dipendenti della ditta: o accettavano stipendi inferiori alla busta paga, o sarebbero stati licenziati.
A denunciarlo, un lavoratore romeno impiegato presso la stessa azienda. Fu l’uomo, nel 2007, a rivolgersi all’ispettorato. Ai carabinieri del nucleo specializzato nella tutela del lavoro, raccontò di aver ricevuto importi più bassi rispetto a quelli indicati nella busta paga.
Partirono, quindi, le indagini, culminate nel rinvio a giudizio della segretaria e del legale rappresentante dell’azienda, imputate al processo conclusosi ieri mattina al tribunale di Viterbo e difese dall’avvocato Roberto Massatani.
Il pm Paola Conti, sostituita in udienza dal collega Franco Pacifici, aveva chiesto che l’accusa, da estorsione, fosse riqualificata in appropriazione indebita, dichiarando il reato estinto perché la querela era stata ritirata. Ma l’avvocato Massatani è voluto andare fino in fondo, chiedendo l’assoluzione, “considerando anche – come ha ribadito il legale in aula – che su 40 dipendenti si sono lamentati solo in due, tra l’altro risarciti entrambi”.
Alla fine, il giudice Eugenio Turco ha accolto la richiesta, assolvendo entrambe.
22 febbraio, 2012
Fonte: TusciaWeb
domenica 26 febbraio 2012
Estorsione ai dipendenti, assolte
Pubblicato da
Catalina Sava
alle
17:25
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