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sabato 19 maggio 2012

Stipendio da fame. I colleghi di lavoro le fanno la spesa

Donna romena da 17 anni in Italia vive con 233 euro al mese Lavora per la ditta che esegue le pulizie al S. Matteo
di Maria Grazia Piccaluga
PAVIA. Un pomeriggio, alla fine del turno, Angela è svenuta. Per la fame. E’ così che le sue colleghe - tutte lavoratrici della Meridional, impresa titolare dell’appalto delle pulizie all’interno del San Matteo - hanno scoperto che con il suo magro stipendio Angela non riusciva neppure a fare la spesa. Ieri pomeriggio una decina di loro si è data appuntamento in un supermercato e ha riempito due carrelli di spesa. Sacchetti di pasta, uova per le frittate, affettati con la più lunga scadenza possibile, farina, pomodori, pollo, frutta. Per arrivare almeno a fine mese.

Lei, 46 anni, da 17 emigrata in Italia dalla Romania insieme a due figli con la speranza di una vita migliore, sta in disparte e scoppia in lacrime. «Mi vergogno – dice con la voce soffocata –. Essere ridotta così è umiliante». E racconta che negli ultimi giorni stava in piedi cucinandosi solo pasta in bianco e recuperando il pane avanzato dai degenti nei reparti dell’ospedale, quello destinato a finire tra i rifiuti.

«La busta paga del mese scorso di questa lavoratrice è arrivata più che dimezzata – spiega Pasquale Di Tomaso, del Cub (confederazione unitaria di base) che sta seguendo la situazione di molti lavoratori dell’’impresa siciliana –. Invece di 567 euro ne ha percepiti solo 233. Abbiamo chiesto spiegazioni all’ufficio di Messina della Meridional che ci aveva garantito il pagamento della quota mancante entro il 2 maggio. Siamo al 9 e i soldi non sono arrivati. Ma Angela, così come molte altre lavoratrici di questa impresa, ha una situazione familiare difficile, l’affitto da pagare, due figli da mantenere, le spese mediche che ormai ha depennato dal suo budget. Semplicemente non si cura più».

I 233 euro sono finiti in fretta. Le colleghe e i colleghi ieri pomeriggio le hanno dato appuntamento nel parcheggio del supermercato, si sono autotassati e le hanno fatto la spesa. Generi alimentari per sopravvivere due-tre settimane, considerando che sono tre le bocche da sfamare. «Il loro padre se ne è andato, ci ha lasciato qui soli» dice la donna.

«Purtroppo sono tanti i casi come quelli di Angela – dice una lavoratrice –. Molte di noi non riescono ad arrivare neppure a metà mese. Abbiamo firmato contratti per 5-6 ore al giorno ma fino a poco tempo fa ne facevamo anche 10-12. Da qualche tempo però gli straordinari non sono più richiesti e consentiti. Gli stipendi quindi sono diventati ancora più bassi ma la ditta continua, non ci spieghiamo il motivo, ad arruolare nuovo personale». «Se non ci aiutiamo tra noi – dice un’altra lavoratrice mentre controlla lo scontrino della spesa –. Io sono italiana ma la situazione non è diversa da quella delle mie colleghe straniere. Fatichiamo a pagare l’affitto e le utenze, i debiti si accumulano».

10 maggio 2012

Fonte: La Provincia Pavese

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