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domenica 11 dicembre 2011

Immigrazione: Roma «Capitale degli immigrati», 442.000 presenze, più 9,2%

Roma si conferma la “capitale degli immigrati”, ossia la città che in Italia ha il più alto numero di immigrati con 442.818 presenze (in aumento, più 9,2% rispetto al 2009) in tutta la provincia e 345.747 a Roma Capitale, pari al 12% della popolazione. Sono soprattutto romeni, filippini, polacchi e bangladesi. Vivono sempre di più nell’hinterland romano (dove il loro numero è triplicato), sono occupati soprattutto come dipendenti nei servizi e nell’industria ma è in atto una generosa crescita dei lavoratori autonomi. E’ quanto emerge dall’ottavo rapporto dell’Osservatorio Romano sulle Migrazioni, a cura della Provincia di Roma, della Caritas diocesana di Roma e della Camera di Commercio, presentato oggi alla stampa. Nel Lazio sono 542.688 gli stranieri residenti, quasi il 12% degli immigrati residenti in Italia, molto giovani e per la metà donne. L’81,6% vive nella provincia di Roma, il resto nelle altre quattro province (Latina 37.882, Viterbo 28.393, Frosinone 21.837 e Rieti 11.758), nelle quali negli ultimi cinque anni sono aumentati dell’86,3%, passando dalle 53.549 presenze del 2005 alle quasi 100.000 attuali. Se tra il 2001 e il 2010 i residenti stranieri sono poco più che raddoppiati nella capitale, il loro numero è triplicato nell’hinterland romano.
I romeni si confermano la prima collettività, con oltre 153mila residenti e una quota sul totale del 34,7%, cinque volte più numerosi dei filippini (poco più di 30mila). Seguono polacchi (oltre 20mila), bangladesi (oltre 15mila), ucraini, albanesi e peruviani (ciascuno con più di 14mila unità); cinesi (oltre 13mila) e moldavi (più di 10mila). Le donne sono il 53,4%, sono 80.089 i minori. I permessi di soggiorno scaduti, per effetto della crisi occupazionale sono stati più di 80mila tra il 2008 e il 2010. L’inserimento sociale degli immigrati presenta però luci e ombre. Nel corso del 2010 il 18% dei matrimoni celebrati nel Comune di Roma ha riguardato coppie miste (1.545), il 70% composte da un italiano e uno straniero. Dal punto di vista religioso, gli immigrati di Roma appartengono per il 71,9% alla tradizione cristiana (38,6% ortodossi, 26,6% cattolici, 5,8% protestanti e 0,9% altri cristiani), per il 16,9% a quella musulmana, il resto sono ebrei, induisti, buddhisti, altre religioni orientali e tradizionali, oppure agnostici o atei. Nelle scuole della provincia romana studiano 52.249 alunni di cittadinanza straniera (33.479 dei quali nella Capitale), l’8,8% di tutti gli iscritti. Nel 40% dei casi sono stranieri di seconda generazione. Vi sono anche 9.844 studenti universitari stranieri, il 3,8% degli iscritti complessivi.

Tra le aree problematiche, l’Osservatorio romano sulle migrazioni denuncia il caso dei minori stranieri non accompagnati o dei richiedenti asilo. Il Comune di Roma, tra il 2004 e il 2010, ha accolto nelle proprie strutture 8.805 minori non accompagnati, 1.184 dei quali nel corso del 2010, grazie a una rete di 143 posti di pronta accoglienza, gestiti in convenzione con Enti del privato sociale. Quanto ai richiedenti asilo, nel 2010 i centri di accoglienza del Comune di Roma hanno accolto oltre 300 minori soli e, dal 1 luglio 2010 al 30 giugno 2011, 1.289 adulti. La Regione Lazio, infine, a marzo del 2011 ha accolto 4.700 persone in fuga dai rivolgimenti del Nord Africa: circa 3mila nella provincia di Roma, mille fra Frosinone e Latina, e il resto fra Rieti e Viterbo. I curatori del volume denunciano, però, la mancanza di “un efficace e sistematico coordinamento tra i servizi esistenti e un loro ripensamento nell’ottica di una reale autonomia delle persone accolte”.

Nella Provincia di Roma, come riporta l’Osservatorio romano sulle migrazioni presentato oggi a Roma, gli occupati stranieri sono 235.000, in cerca di occupazione 24.300, il tasso di disoccupazione è del 9,4%. Gli immigrati lavorano principalmente nei servizi (71,5%,), nell’industria (25,4%), nell’agricoltura (3,1%). Il 48,7% svolge mansioni non qualificate, nonostante alti titoli di studio. Notevole è la differenza nelle retribuzioni, che per i dipendenti a Roma sono mediamente di 1.227 euro al mese, mentre per gli stranieri ammontano a 859 euro. Gli immigrati sono anche più esposti dal punto di vista della sicurezza, specialmente in edilizia. Gli infortuni occorsi a lavoratori nati all’estero nel 2010 sono stati 5.374 nel Lazio, di cui 4.525 in Provincia di Roma. Il lavoro autonomo continua ad acquistare crescente importanza. Sono 22.508 i titolari d’impresa stranieTri. Su 14.371 nuovi titolari di impresa iscritti alla Camera di Commercio di Roma nel 2010, quelli nati all’estero sono 4.214, quasi un terzo del totale. Le rimesse sono pari a 1,7 miliardi, per l’80% verso l’Asia (Cina, Filippine, Bangladesh, India, Sri Lanka).
05/12/2011

Fonte: Toscana Oggi

Leggi anche:
Immigrati/Caritas: Nel Lazio situazione stazionaria

1 commento:

Luca ha detto...

“Românii sunt pleava Europei, nu lucreaza, fura, îsi prostitueaza copiii si femeile.Învata sa fure înainte sa citeasca, Spania e mâncata de aceste salbaticiuni, traiesc mai rau decât animalele. Multe tari îi gonesc. Nu ma mira nicio barbarie comisa de aceste brute”, a scris Carmen, una dintre cititoarele publicatiei La Razon

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