Dal libro del prof. Giuseppe Pace: ”Italia e Romania. Geografia, Analogie Regionali e di Ecologia Umana”, Sapere Edizioni, 2010, si riporta il capitolo sull’ ”Ambiente canoro italiano e romeno”.
L’ambiente canoro dell’Italia è vario, ricco e in continua evoluzione. La sua musica classica è nota soprattutto per Giuseppe Verdi che compose, tra l’altro: Aida, Don Carlo, Macbeth, Lombardi, Trovatore, Otello e Nabucco con il va pensiero sulle ali dorate. Ileana Cotrubas, è stata una interprete romena di Verdi, di eccezionale valore mondiale di soprano. Altri grandi compositori di musica classica o colta sono: Puccini, Rossini, Paganini, Leoncavallo, Vivaldi, Donizzetti, Monterverdi. Molte canzoni italiane sono canticchiate in tutto il mondo e la più nota è O Sole Mio. I cantanti famosi in Italia sono: Enrico Caruso, Luciano Taioli, Mario Del Monaco, Giuseppe Di Stefano, Mario Lanza, Clara Tebaldi, Rita Pavone, Caterina Caselli, Gigliola Cinquetti, Patti Bravo, Domenico Modugno, Claudio Villa, Aurelio Fierro, Nilla Pizzi, Ornella Vanoni, Gino Paoli, Gianni Moranti, Lucio Battisti, Sergio Endrigo, Bruno Lauzi, Toto Cotugno, Eros Ramazzotti, Adriano Celentano. Caruso, in particolare, ha diffuso il bel canto italiano oltreoceano con i nostri emigranti della prima metà del XX secolo. I cantanti della canzone napoletana sono molti, ma ne bastano solo alcuni come: Roberto Murolo, Massimo Ranieri, Nino d’Angelo e Mario Merola. Quest’ultimo canta più canzoni vicine al sentimento popolare tradizionale, napoletano o del Mezzogiorno. Una sua canzone famosa è Zappatore della sceneggiata napoletana, che richiama una società patriarcale quasi scomparsa a Centro e Nord d’Italia, mentre permane al Sud. L’ambiente canoro scaturito dal folclore o dalle piccole comunità degli oltre 8000 comuni italiani, è ricco di canti, balli e musiche che trovano espressione nella miriade di cori appenninici e soprattutto alpini. Tra tutti si segnalano: il Coro Polesine, che nella raccolta la Soldanellantologia esprime sia l’universale canto d’ emigranti che il locale ed allegro canto, in vernacolo veneto, Me compare Giacometto, e il Coro La Valle di Padova con canta anche Pedavena, nota cittadina alpina bellunese dove si produce una buona birra. Direttori di orchestra famosi in Italia sono Riccardo Muti, Claudio Abado e Claudio Scimone. Colonne sonore di films famosi sono state composte dall’italoamericano Ennio Morricone. Molti sono i cori abruzzesi e molisani che esprimono canti e balli locali di eccezionale valore artistico. Tra le canzoni più note di quest’ area ricca di emigrati che l’esperto d’eccezione, Franco De Socio, raccoglie, nell’Archivio della Associazione Fario in Boiano(CB), si segnalano, tra le numerose altre: La campagnola, L’acqua di S. Egidio o dei Palombi, Bella figliola ca cerni farina, Vola vola, Tutte le funtanelle, Femmina bella molisanella, Ru primmo amore, Matese di Spensieri e Albero bello di Velardo di Bojano (CB). Nel panorama della canzone leggera italiana vi è il festival di S. Remo, ma le canzoni napoletane, una volta più pubblicizzate, esercitano ancora un notevole interesse per le modalità musicali e le particolari inflessioni linguistiche, che trovano molto credito anche in Romania con Nino d’Angelo ed altri. Tra esse si segnalano quelle del cantautore di Pozzuoli, S. Brunetti, che ha reso omaggio la sua antica e ricca patria con le liriche musicate e cantate: Dicearchia, Madunnella, Omm e nient, Filillo argento, Serenata a na zitella, ecc. Dal 1922 al 1945 a Roma, come altrove in Italia, prevalse una certa retorica che inneggiava alle qualità e alle virtù degli italiani e all’EUR a Roma ancora si legge che il popolo italiano è un popolo di artisti, poeti, navigatori, scienziati, ecc. Non si possono dimenticare i grandi dell’arte cinematografica (iniziata dai fratelli Lumiere in Francia) italiana. Tra i registi ricordiamo: M. Antonioni, con ladri di biciclette, V. De Sica con America, America, S. Leoni con Mezzogiorno di fuoco, Carlo Ponti con la ciociara, F. Fellini con la dolce vita, Ermanno Olmi con albero degli zoccoli, Dino Risi con i tre fratelli, V. Gasman con armata Brancaleone alle crociate, Mazzacurati con il toro. Tra gli attori italiani ricordiamo: S. Loren, M. Mastroianni, U. Tognazzi, G. Gemma,V. Lisi, C. Cardinale, G. Lolobrigida, A. Lualdi, S. Coscina, M.. Vladi, S. Mangano, O. Muti, A. Sordi, R. Salvatore, V. De Sica, V. Gasman, G. M. Volontè, L. Di Caprio..
ROMANIA.
L’ambiente canoro della Romania è vario e risente molto dei vicini slavi sia russi che serbi in prevalenza. Il ritmo del Banato(macroregione che si trova nell’angolo occidentale della Romania al confine con l’Ungheria e Serbia, presenta una notevole composizione etnica, con comunità di ungheresi o magiari, serbi, slovacchi, tedeschi o Sassoni e Zingari che vivono fianco a fianco dei romeni) è particolare e la velocità della musica, vorticosa ed allegra, ha assorbito molto della musica della vicina Serbia detta novokomponovana. I balli, i canti, i costumi delle varie realtà territoriali romene risentono del ritmo tipico di quelli della russia sia pure non molto vicina. Mentre nei canti e balli della Moldavia ed anche della Valacchia l’influsso slavo è notevole, in Transilvania occidentale i canti fanno risaltare ancora molto la voce, in armonia con la musica ed il ballo lento. I grandi direttori di orchestra romena ricordiamo: Ionel Perlea, George Georgescu, Sergiu Celebidache, Iosif Conta, Horia Andreescu. Tra i cantanti famosi di musica classica o colta ricordiamo: Hariclea Darcle, Viorica Cortez, Ileana Cotrubaş, Angela Burlacu, Eugenia Moldoveanu, Petre Ştefanescu Goanga, Corneliu Fânaţeanu, Dan Iordachescu, Florin Georgescu. Tra i cantanti di musica leggera o popolare ricordiamo: Margareta Pâslaru, Angela Similea, Corina Chiriac, Marina Voica, Monica Anghel, Aurelian Andreescu, Cornel Constantiniu, Mihai Constantinescu, Marius Ţeicu. Tra le tante manifestazioni canore popolari si segnalano le liriche localiste di Dragan Muntean, in Judet Hunedoara, che lo scrivente apprezza nella versione del Maestro de sunet Vasile Sibana con Redactor mizical D. R. Gibescu. Si riportano i titoli delle liriche in lingua romena: Eu cint padurenilor, Trece mindra ulita, Eu cint pentru tatal meu, A dubelor, Plingeti ochi si lacrimati, Maicutà de torul tau, Cinta cucul sus pe vie, Dragile mele de oi, Trandafir in carnul mesei, Satul meu e sat de munte, Pe dealul Alunului. Dan Spataro, da poco morto, ha fecondato, con oltre 600 canzoni, l’ambiente canoro romeno di melodiche canzoni come Noapte bună Bucureşti, Amintiri-amintiri, Ai trecut iar pe strada mea, Pe aleea Oltului, Mereu cânta o serenadă, Mi-ai furat inima, Drumurile, Cine sunt eu? Aminitirile mele. Tra i gruppi corali interessante è quello di Zamfir Coline, Choral group e Nicolae Licaret, che canta e suona magistralmente: O brad frumos(O abete bello), Noaptea de Craciun(Notte di Natale) e Ziurel de ziua(alba del giorno), Suita coline nai-orga, Adaeste fidelis, In virful la noua meri, Coroana de trandafire, Sus in poarta Raiului, Leru-i ler, Noua azi…, Somnul lui Isus, Sfintul Domn Isus, La tulpina marului, Praznic luminos. Il buon compleanno si canta in Romania La multi ani(molti anni). A Natale in Italia si canta “Tu scendi dalle stelle, o Re del cielo e vieni in una grotta al freddo e al gelo…”. In Romania si canta, invece, O, brad frumoso, o brad frumoso cu cetina tot verde. Tu esti copàcul credicios, ca frunza nu sciò pierde…”(O, abete bello, o abete bello con rami tutti verdi. Tu sei l’albero della creazione, con foglia che non si perde). Lo strumento musicale forse tipico della Romania è il nae, una sorta di zufolo a più canne di diversa lunghezza, magistralmente utizzato, tra gli altri artisti canori, da Gheorghe Zamfir di Bucarest. Il popolo romeno, più di quello italiano, sembra apprezzare sia i propri ambienti canori che quelli inglesi internazionali e quelli italiani e napoletani in particolare come Nino d’Angelo che ha una notevole fama nella Romania attuale. Gli italiani, non per colpa loro, ma per i limiti del sistema informativo e i vincoli posti, nel recente passato, dal sistema dittatoriale del comunismo che controllava sistematicamente i mass media, non conoscono quasi nulla della Romania canora e della Transilvania sanno solo che è il luogo dove esiste il fantasma di Dracula, troppo poco per una macroregione ricca di diversitá naturali, storiche, paesaggistiche e artistiche. Tra i registi romeni ricordiamo: Lucian Pintilie, Dan Piţa, Lucian Bratu, Sergiu Nicolaescu, Andrei Blaier, Manole Marcus, Malvina Urşianu, Elisabeta Bostan. Tra gli attori romeni ricordiamo: Lucia Sturza Bulandra, Mariana Mihuţ, Grigore Vasiliu Birlic, Ion Finteştianu, Alexandru Giugaru, Ion Luchian, Radu Beligan, Toma Caragiu, Emanoil Petruţ. Tra i comici attuali romeni segnaliamo Cornel Palade e Romică Ţociu, Vasile Muraru e Nae Lăzărescu.
Fonte: Caserta 24 ore
sabato 5 maggio 2012
Ambiente canoro italiano e romeno
Pubblicato da Anonimo alle 18:06
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