19 gennaio 2012 di Giulio Sensi Due ragazzi in servizio civile
ROMA. Lo stop ufficiale ai 18.000 ragazzi che attendevano di entrare in servizio nei prossimi mesi è arrivato stamani dall‘Ufficio Nazionale per il Servizio Civile (UNSC). “Con l’ordinanza n. 15243/11RG del 9/1/2012, il Tribunale di Milano -sez lavoro- ha dichiarato discriminatoria la limitazione prevista dall’art. 3 del “Bando per la selezione di 10.481 volontari (considerando solo quelli arruolati dal bando nazionale) da impiegare in progetti di servizio civile in Italia e all’estero” pubblicato il 20/09/2011, nella parte in cui chiede il possesso della cittadinanza italiana quale requisito di ammissione allo svolgimento del Servizio Civile Nazionale“, si legge nel comunicato ufficiale.Una decisione assunta a seguito della sentenza del giudice del Tribunale del lavoro di Milano, il quale, nei giorni scorsi, ha accolto il ricorso di uno studente pakistano in Italia da 15 anni. Lo studente ha chiesto che fosse dichiarata discriminatoria la norma che non permette agli immigrati senza cittadinanza italiana di svolgere servizio civile.
“Non possiamo che essere d’accordo con il ricorso presentato dal cittadino pakistano -commenta Primo Di Blasio, presidente della Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile (Cnesc)-. E’ una battaglia che come Cnesc portiamo avanti da anni con una proposta di riforma del servizio civile. Quindi siamo soddisfatti che questa istanza sia stata accolta. Ci dispiace che ciò sia stato fatto attraverso la magistratura e non tramite una scelta politica”.
“Ci mette in grande difficoltà che a fronte di questa notizia positiva si sia bloccata la macchina del servizio civile che aveva già pesanti ritardi. Le partenze del 2012 erano già state frammentate a fronte di una forte diminuzione del finanziamento da parte del precedente governo. Si aggrava la situazione del servizio civile che rischia di scomparire. Sarà nostra cura far si che la richiesta del giovane sia portata in fondo e si apra la possibilità reale per i giovani immigrati residenti di fare un’esperienza del genere. Auspichiamo però che la sospensione venga ritirata: fra i più di 18.000 giovani -fra bandi regionali e nazionale- che dovevano entrare in servizio a partire dal 1 febbraio ci sono molte aspettative e addirittura alcuni che si sono licenziati per poter avviare il servizio civile”. Chiediamo al Ministro Riccardi intervenga per accogliere lo spirito del ricorso e aprire anche ai giovani immigrati“.
L’UNSC ha sospeso quindi tutte le nuove partenze. Si tratta di oltre 18.000 giovani, fra bandi regionali e quello nazionale, dal momento che oltre 2000 sono già entrati in servizio il 1 gennaio. Per questi ultimi non ci sarà alcuna sospensione.
“Con la stessa decisione -si legge ancora nella nota- il giudice ha ordinato alla PCM – UNSC di sospendere le procedure di selezione, di modificare il bando nella parte in cui richiede il requisito della cittadinanza consentendo l’accesso anche agli stranieri soggiornanti regolarmente in Italia e di fissare un nuovo termine per la presentazione delle domande”.
“Pertanto -prosegue la nota firmata dal direttore vicario Paolo Molinari-, in esecuzione alla citata ordinanza l’avvio al Servizio Civile Nazionale è sospeso con effetto immediato per tutti i volontari selezionati per i progetti inseriti sia nel bando nazionale di 10.481 volontari, sia nei bandi regionali e delle Province autonome contestualmente emanati dall’Ufficio per i quali è previsto il medesimo requisito della cittadinanza italiana in conformità con quanto disposto dall’art. 5 della legge 64/2001 e dall’art. 3 del DLgs 77/2002″.
L’Ufficio assicura che sarà sua cura “comunicare con successivi “Avvisi” l’evolversi della vicenda in relazione agli esiti della richiesta urgente della sospensione degli effetti dell’ordinanza in argomento e dell’appello presentato avverso la suddetta ordinanza. Si assicura fin da ora che l’Ufficio adotterà tutte le misure ritenute più opportune al fine di limitare i disagi agli enti ed ai giovani derivanti dalla situazione venutasi a determinare con la pronuncia giurisdizionale in argomento”.
Fonte: VolontariatOggi
domenica 29 gennaio 2012
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