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sabato 24 marzo 2012

La mostra da Warhol a Pisani Società Macro e il nuovo museo

Artisti di tutto il mondo tra video, fotografie, wifi e installazioni contemporanee. Bartolomeo Pietromarchi apre da direttore i cancelli di via Reggio Emilia.
Un artista africano, uno tedesco, un altro rumeno (Tayou, Kantowsky, Cantor). I vivi più glamour e i morti da non dimenticare (Cattelan, Pisani). I video, le fotografie, il wifi (Viola, Beecroft, Manetas). Le installazioni contemporanee, quelle anni Sessanta, la memoria e la prospettiva (Kosuth, Maloberti, Warhol, Bonfili). C'è uno spettro così ampio nel guardare all'arte contemporanea nel combinato disposto di mostre volute da Bartolomeo Pietromarchi per la sua primavera prova da direttore del Macro per il quale ha avuto dal Campidoglio un mandato di rinnovamento che, per affrontarle serve, prima di tutto una mente ben aperta a surfare tra generi, mondi, modi.

Nelle premesse che condizionano d'ora in poi l'esperienza di questo museo c'è l'apertura dei cancelli su via Reggio Emilia: perché Odile Decq nel riprogettare il Museo l'aveva immaginato come piazza aperta che chiunque può attraversare in libertà, e gratis. Le mostre, i biglietti, il museo vengono a seguire. Di tutto questo Pietromarchi si dichiara oggi soddisfatto mentre l'assessore Gasperini al suo fianco ribadisce, una volta di più, che la delibera per l'istituzione della Fondazione sta per diventare realtà e Beatrice Bulgari è proclamata presidente dell'associazione Macroamici.

MACRO, LA MOSTRA DA WARHOL A PISANI

Al Macro da oggi la promenade comincia con la monumentale "Plastic bags" dell'artista Pascale Marthine Tayou, una mongolfiera fatta di buste di plastica multicolore, prosegue nelle gallerie dell'ala "vecchia" dove c'è la commovente sala di omaggio a Vettor Pisani, le cui opere sono in dialogo con quelle realizzate di pari passo a Pistoletto e allestite di fronte agli scatti di Elisabetta Catalano e Claudio Abate. Accanto, la sala video per "Casting Jesus" di Christian Jankowski e i quattro curiosi (100 metri quadrati ciascuno) atelier d'artista, laboratori in progress degli artisti in residenza al museo (Carola Bonfili, Graham Hudson, Luigi Presicce, Ishmael RandallWeeks).

Nella parte nuova ecco "Going around the corner", selezione delle opere della collezione Berlingieri da cui sono stati scelti 18 maestri del contemporaneo: Beecroft, Cattelan, Warhol, Dibbets, Oursler, Mochetti.... Sette delle loro opere verranno lasciate in deposito al Macro. Infine nella sala Enel, le due mostre di Mircea Cantor e Marcello Maloberti, due artisti precisa Pietromarchi, "all'apice della loro creatività e però in un momento di ribalta internazionale". Quel che si vede: un video dall'ara sacrale, una installazione con spille da balia d'oro a comporre una monumentale "elica" di dna, i profili di san Pietro fatti di legno. E poi, una installazioneperformance presentata in video "Blitz", si intitola. A dire il lampo, lo squarcio, quell'attimo in cui tutto si infrange.
(16 marzo 2012)
Di Francesca Giuliani
Fonte: La Repubblica

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