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sabato 24 marzo 2012

L'antidoto donna contro i fondamentalismi

17/3/2012
Da convinta sostenitrice del soft power, il potere dolce della cultura, vi consiglio di vedere La sorgente dell'amore, il nuovo film del regista rumeno Radu Mihaileanu, lo stesso di Train de vie e Il concerto. E' una favola e in quanto tale sostanzialmente manichea, ma racconta in modo gentile e aggraziato il potere delle donne, unico antidoto contro il fondamentalismo. Ad ispirare il regista è stata una storia vera accaduta pochi anni fa in un villaggio turco, dove un bel giorno le donne hanno deciso d'adottare l'antica arma dello sciopero del sesso per rivendicare il loro diritto d'essere ascoltate dai compagni.
Nel film, ambientato in un villaggio non identificato tra il Magreb e la penisola arabica, avviene grossomodo la stessa cosa e il risultato è l'happy end. Anche nella realtà le donne (in particolare quelle arabe) aguzzano continuamente l'ingegno per aggirare divieti e tradizioni tribali, seppure l'epilogo non sia sempre positivo.
A tutte le conferenze sulla primavera araba a cui sono stata invitata mi è stato sempre chiesto se ci fossero e dove fossero le donne. La risposta è un po' anche in questo film: le donne ci sono e anche quando non conquistano la ribalta si battono nel backstage, all'ombra dei riflettori, nel privato di famiglie in cui la religione fornisce un alibi "nobile" alla supremazia maschile. Succedeva anche da noi fino a poco tempo fa: chi ricorda il nome di Franca Viola, la prima donna a rifiutare il matrimonio riparatore nella Sicilia del 1965?

Fonte: La Stampa

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