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martedì 20 marzo 2012

Lo picchiano perché fa l’arbitro di calcio e di mestiere l’apicoltore

E’ successo a Nuoro, in tre hanno iniziato a insultare pesantemente un uomo di 34 anni, perchè reo di impiegare il suo tempo libero facendo l’arbitro di calcio e perchè di mestiere fa l’apicoltore in un azienda locale.

5 marzo 2012 – Si erano incontrati, come ogni sabato pomeriggio, in piazza De Bernardi, insieme ad altri rumeni che lavorano a Nuoro, e avevano iniziato a scherzare e a raccontarsi la giornata di lavoro ma, a un certo punto, in tre hanno iniziato a insultare pesantemente un connazionale di 34 anni, perchè reo di impiegare il suo tempo libero facendo l’arbitro di calcio e perchè di mestiere fa l’apicoltore in un azienda locale. Dopo gli insulti l’uomo è stato circondato e i tre hanno iniziato a strattonarlo. La vittima, però, è riuscita a divincolarsi e ad allontanarsi, raggiungendo un bar della Via Istiritta. La stessa scena si è ripetuta anche all’interno del bar. I tre aggressori si sono presentati nel locale e hanno ripreso ad insultare il connazionale. Subito dopo l’uomo è stato immobilizzato e preso a calci e pugni davanti agli altri avventori, nessuno dei quali ha chiamato i soccorsi o il 113. Durante la violenta aggressione al 34enne veniva portato via il portafoglio con 30 euro e una felpa. Al termine l’uomo è riuscito a scappare e sotto shock vagava nelle vie del centro da dove poi ha chiamato il 118. Soccorso, è stato ricoverato nel reparto di Neurochirurgia dell’Ospedale con lesioni in tutto il corpo (particolarmente gravi quelle ai denti e il trauma alla testa) e una prognosi di trenta giorni. Ieri mattina i tre aggressori si sono presentati in ospedale e, nei corridoi del Reparto, lo hanno minacciato intimandogli di non chiamare la polizia altrimenti la sua vita sarebbe stata in serio pericolo. Arrivavano ad offrirgli persino del denaro in cambio del suo silenzio.
Ricostruita la dinamica dei fatti, gli agenti della Squadra Mobile di Nuoro, diretti Fabrizio Mustaro, hanno ricercato i tre rumeni, senza fissa dimora, uno di 36 anni, l’altro di 21 e l’altro di 27, tutti operai, e li hanno arrestati, eseguendo un fermo di polizia giudiziaria per la gravità degli indizi a loro carico, le testimonianze raccolte e la gravità dei fatti. I tre fermati, ora in carcere a Badu e Carros, saranno portati davanti al giudice del tribunale di Nuoro per la convalida. L’attività investigativa e il monitoraggio della numerosa comunità rumena locale è stata eseguita anche con la collaborazione di un Ufficiale di Collegamento della Polizia rumena in servizio alla Squadra Mobile da oltre tre mesi. L’Ufficiale, che lavora nella Questura di Timisoara, è a Nuoro nell’ambito del progetto Ita.ro (Italia Romania, appunto), che prevede l’affiancamento di agenti romeni agli italiani, in un lavoro congiunto nel contrasto di reati che vedono coinvolti soggetti di nazionalità rumena.

Fonte: Articolo Tre

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