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lunedì 4 giugno 2012

In Molise exploit di ortodossi. "Un battesimo a settimana"

La comunità ortodossa - romena di Termoli è l’unica del Molise, e molto numerosa. Centinaia i fedeli che fanno riferimento alla ’chiesa’ costiera, e molti arrivano anche dalla vicina Puglia. Padre Julian Stoica, da sei anni in Italia, celebra in media una funzione a settimana. «Tanti battesimi - spiega in questa intervista rilasciata a Primonumero.it - quasi uno ogni sabato».
di Rossella Travaglini

Termoli. Nel mondo delle minoranze religiose sono tra i più numerosi. In tutta la regione e in particolar modo sulla costa. A Termoli soprattutto, dove da oltre 15 mesi si è consolidata una comunità che si riunisce tutte le settimane, con un sacerdote - padre Julian Stoica - che si prende cura di loro. Gli Ortodossi del Patriarcato romeno sono diverse centinaia. Molti vengono a Termoli finanche dalla vicina Puglia per assistere alla celebrazione del sabato. Fare un censimento preciso non è tuttavia semplice perché, come spiega padre Julian, «c’è chi frequenta assiduamente la chiesa, chi invece è meno praticante».

Solo a Termoli, gli stranieri di nazionalità romena sono aumentati in un anno di quasi l’11 per cento. La domanda, pertando, di avere un luogo di culto dove poter praticare liberamente il proprio credo sono conseguentemente incrementate. Numerosissimi anche i bambini tanto che padre Julian afferma: «solitamente ogni sabato vengo a Termoli per celebrare un battesimo». Tanti arrivano anche dalla provincia di Foggia. «Recentemente - ha proseguito il sacerdote - si è rivolta a me una coppia di San Giovanni Rotondo che mi ha chiesto di celebrare loro il matrimonio».

Come viene celebrato il rito del matrimonio?
«Beh, come prima cosa c’è la preghiera di fidanzamento durante la quale vengono benedette le fedi. Poi vengono dette altre 3 o 4 preghiere per gli sposi, i padrini e per il matrimonio. Gli sposi, prima, si devono confessare. E’ importante che siano responsabili e che capiscano che il loro deve essere un rapporto. Ciò che Dio unisce l’uomo non può dividere... per il resto... beh indossano gli abiti della tradizione occidentale».
Lei stabilmente abita ad Ortona, quante volte al mese viene a Termoli?
«In linea di massima tutte le settimane. Anche perché spesso, quasi ogni sabato, mi capita di celebrare dei battesimi. Poi ci sono le preghiere che facciamo per i defunti e così via».

Dove vi riunite?
«Da più di un anno ci appoggiamo nei locali della chiesa del Sacro Cuore. E’ qui che celebriamo la nostra funzione.

Ad Ortona, invece, abbiamo un luogo di culto organizzato meglio, anche con le nostre icone».

In che lingua sono celebrate le vostre funzioni?
«Di solito in romeno, anche se capita, soprattutto nei matrimoni misti, che uno dei due coniugi sia italiano, quindi cerchiamo di rendere la funzione comprensibile a tutti e utilizziamo una lingua mista. A Lanciano, ad esempio, ci sono diversi italiani».

Qual è la vostra gerarchia?
«Ogni popolo ha la sua chiesa. Nella nostra ci sono 5 metropoliti. Poi ci sono i vescovi - 2 o 3, dipende dalle zone e infine il sacerdote che è colui che si interfaccia con il popolo».

Lei da quanti anni si trova qui in Italia?
«Sono qui da sei anni. I primi due li ho trascorsi a Roma, dove ho fatto un dottorato in diritto ecclesiastico, poi sono stato spostato all’Aquila, dove ho fondato la parrocchia. Era il periodo del terremoto. Ho vissuto per tre mesi in tenda con la mia famiglia, ma con un bimbo piccolo di appena 4 mesi è stato tutto difficile. Infine ho avuto il trasferimento a Lanciano, dove mi trovo tuttora».
(Pubblicato il 03/06/2012)

Fonte: PrimoNumero

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