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venerdì 29 giugno 2012

Tuscolano, esplode bomba a mano in casa, muore operaio, arrestato ex militare

IL CASO
Intorno alle 13 la deflagrazione di una granata nascosta in uno zaino. La vittima, un romeno di 27 anni, stava ristrutturando l'abitazione di Massimo Sculli, un ex militare. Illesi due compagni di lavoro. I testimoni: "Vetri a pezzi, urla lancinanti, un inferno"

Esplode una granata di guerra, muore un operaio romeno. E' accaduto intorno alle 13, in un appartamento di via Tuscolana, al civico 791. A deflagrare una bomba a mano di fabbricazione italiana in dotazione all'esercito - modello Srcm 35 - che risaliva alla seconda guerra mondiale. Nell'appartamento sono stati trovati altri ordigni e anche bossoli di guerra.

La vittima è Robert Yulian Kessler, operaio di origini romene di 27 anni che era impegnato da oltre un mese nei lavori di ristrutturazione dell'appartamento adibito a studio medico, di proprietà dell'ex militare Massimo Sculli, 53 anni. La bomba si trovava in uno zaino che stava a sua volta dentro uno sgabuzzino insieme ad altre armi e munizioni.

E Sculli in serata è stato arrestato dagli agenti della Squadra Mobile.

L'operaio non è morto sul colpo ed è stato trasportato da un'eliambulanza verso il Policlinico. E' deceduto durante il trasporto. Troppo profonde le ferite riportate all'addome. Illesi, invece, gli altri due operai.

"Sembrava l'inferno. Abbiamo sentito un'esplosione, poi ho visto una fiammata e ho cominciato a chiedere aiuto, si sentivano urla lancinanti". A riferirlo è un' inquilina al primo piano. L'anziana abita nella porta accanto.

"Ero con mia moglie nel cortile del palazzo - racconta un altro inquilino - dopo l'esplosione i vetri sono andati in frantumi e i pezzi sono finiti su di noi. Abbiamo avuto molta paura, inizialmente pensavamo si trattasse di una caldaia o di una bombola a gas e c'era uno degli operai che chiedeva aiuto".

Il palazzo dove è avvenuta l'esplosione, al primo piano, è un edificio di 7 piani. Sulla strada ci sono negozi ed è molto trafficata. Di fronte c'è anche una fermata della metropolitana. Gli inquirenti, dopo che gli artificieri hanno portato via altre tre granate, dovranno ora effettuare accertamenti sulla presenza del piccolo arsenale nell'abitazione. La detenzione di armi da guerra da parte di privati è infatti illegale. Sculli ha lasciato l'esercito circa quindici anni fa e attualmente lavora presso una casa editrice. Interrogato negli uffici del commissariato Tuscolano, alla fine è stato arrestato.
28 giugno 2012

Fonte: La Repubblica

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