giovedì 7 giugno 2012
Ci sono cose che non si possono (si devono) dimenticare, io perlomeno non ci riesco e mi sento un dovere di fare qui esercizio di memoria. Non dimentico Adrian Cosmin, migrante rumeno, che il 7 giugno di qualche anno fa i suoi datori di lavoro (una coppia di "italiani brava gente") narcotizzarono, cosparsero di benzina e poi lasciarono morire carbonizzato, per incassare la sua polizza sulla vita. Tutta questa terribile storia in un articolo scritto all'epoca da Gennaro Carotenuto, Quanto vale la vita di un rumeno?
Fonte: Marginalia
mercoledì 13 giugno 2012
Quanto vale la vita di un rumeno? Per Adrian Cosmin, ad memoriam
Pubblicato da
Catalina Sava
alle
11:20
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