CIRCOLO EUROPEI PER L’ITALIA
Genova, 1.03.2012
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Oggetto: Richiesta appoggio proposta di legge per l’inserimento automatico dei cittadini comunitari sulle liste elettorale aggiunte senza obbligare il cittadino a compilare l’apposita richiesta prevista dall’attuale legislazione
Semplifichiamo il voto dei comunitari
La politica italiana si è molto dibattuto sull’estensione del diritto di voto attivo e passivo degli stranieri nelle elezioni locali. Ma, mentre la gran parte del dibattito si è incentrato sul problema di una estensione di tale diritto ai cittadini non comunitari, scarsa attenzione si prestata all’esigenza di rendere effettivo l’elettorato attivo e passivo dei cittadini comunitari residenti in Italia.
Si tratta in effetti della gran parte della popolazione non italiana residente , fenomeno divenuto ancora più macroscopico dopo l’apertura dell’Unione Europea alle Nazioni dell’Est.
La Direttiva 94/80 , e la successiva norma attrattiva in Italia ( D.lgs 197/96) prevede che è elettore ed eleggibile alle elezioni comunali ogni cittadino dell'unione che alla data delle elezioni abbia i medesimi requisiti e condizioni stabiliti da ogni Stato membro per l'elettorato attivo e passivo dei suoi cittadini in quel comune e per i requisiti di incompatibilità (salva la facoltà per ogni Stato di stabilire l'incompatibilità di persona già eletta in incarichi analoghi in altri stati membri).
Tuttavia ogni Stato ha la facoltà di stabilire che i cittadini comunitari non siano eleggibili a sindaci e che non siano eleggibili se non esibiscano i certificati elettorali del loro paese o se non siano stati privati nell'elettorato nel loro paese a causa di una sentenza penale o civile di condanna che comporti l'interdizione dalle cariche elettive.
Il cittadino comunitario esercita il suo elettorato attivo e passivo chiedendo l'iscrizione alle liste elettorali, allegandovi la documentazione rilasciate dalle autorità del paese di cui è cittadino di non aver perso nel paese di origine l'elettorato attivo e passivo, e restando iscritto a tali liste speciali fino a quando non vi sia una cancellazione dalle liste per il venir meno dei requisiti o per trasferimento o su richiesta dell'interessato. Tale procedura rende, di fatto difficile per il cittadino comunitario, poter esercitare appieno i propri diritti e nulla valgono a tale proposito le campagne informative messe in atto , in vista delle elezioni comunali, dalle diverse amministrazioni locali.
Alfine di concedere e rendere effettivo l’esercizio del diritto di voto ai cittadini comunitari sarebbe opportuno provvedere ad abrogare la parte di normativa che obbliga il cittadino UE a richiedere l’iscrizione nella lista speciale aggiuntiva sostituendola con un meccanismo nel quale si preveda che l’Ufficiale di Stato Civile , verificate le condizioni previste dal Dlgs 30/2007, per l’ottenimento della residenza provveda automaticamente all’inserimento del cittadino comunitario nella lista speciale aggiunta e rilasci oltre che la Carta d’Identità italiana anche la tessera elettorale , informando la tipologia di elezioni alle quali il Cittadino Ue può partecipare.
Accanto ai cittadini che si iscrivono all’anagrafe per la prima volta occorre provvedere anche una norma transitoria per permettere ai tanti cittadini comunitari , gia regolarmente iscritti alle anagrafi comunali di essere iscritti automaticamente nelle liste speciali aggiuntive. In questo caso, la norma dovrebbe prevedere che l’ufficiale di stato civile provvede d’ufficio all’iscrizioni nelle liste dello elettorali aggiuntive dei cittadini comunitari residenti nel Comune e provveda alla trasmissione agli stessi delle relative tessere elettorali accompagnando la stessa con documentazione idonea a far comprendere al neo elettore per quali consultazioni elettorali può esercitare il diritto di voto. Per permettere questo passaggio basterebbe una semplice norma transitoria che stabilisca che “tutti i cittadini comunitari residenti e iscritti nell’anagrafe del rispettivo comune alla data di entrata in vigore della presente norma sono iscritti, tramite atto dell’Ufficiale di Stato Civile, nella lista elettorale aggiuntiva”
Sarebbe, inoltre auspicabile, che oltre che per le consultazioni comunali e del Parlamento Europeo si incominci a ragionare sulla opportunità di abrogare le disposizioni in materia di elezioni regionali che riservano questo genere di consultazioni ai soli “cittadini italiani” estendedole anche ai cittadini comunitari.
Se si vuole veramente percorre la via di una vera integrazione europea questa deve passare anche il pieno riconoscimento della “cittadinanza europea” che comprende la possibilità di partecipare alla vita sociale e politica della Nazione che si è scelta per se e per i propri figli.
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domenica 4 marzo 2012
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