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mercoledì 18 maggio 2011

Chiese ortodosse cercansi

"Sono troppo poche in città"L'appello della comunità romena che chiede nuovi spazi non solo per pregare ma anche per offrire un punto d'incontro: "Ogni domenica decine di persone devono restare fuori"
di TOMASO CLAVARINO

L'importanza dei luoghi di culto per le varie comunità di migranti, sotto la Mole ma non solo, è nota. Non si tratta esclusivamente di spazi di preghiera ma anche, e soprattutto, di luoghi d'incontro, di socializzazione, dei veri e propri punti di riferimento per gli stranieri in città. Ma con l'aumento costante della popolazione immigrata questi spazi, soprattutto per le comunità più folte, tendono a diventare un po' stretti, a non bastare più. E' questo il caso della comunità romena ortodossa di Torino. I romeni ortodossi sono circa il 70% dei più di quarantamila romeni presenti in città ed hanno a loro disposizione solamente due chiese concesse in comodato dalla Diocesi torinese: quella di via Cottolengo 26 e la chiesa di Santa Croce in piazza Carlo Emanuele II.

"Purtroppo questi locali non bastano - spiega padre Gabriel, vicario di Santa Croce - Tutte le domeniche ci sono persone che non riescono ad entrare perché la chiesa può tenere solo trecentocinquanta persone". E lo stesso discorso vale anche per via Cottolengo. Per cercare di ovviare a questa situazione, che a detta dei rappresentati della chiesa ortodossa romena crea non pochi problemi anche nello svolgimento di attività di socializzazione e di aiuto alla famiglia, è stata fatta più volte negli ultimi anni, richiesta al comune di uno spazio nuovo, "l'ultima pochi mesi fa, ma non ci hanno mai risposto - spiega Mihai, segretario della chiesa di Santa Croce - Quello che vorremmo è uno spazio nostro, dove non sentirci più ospiti, dove poter dar vita ad un oratorio e poter concentrare le nostre attività che sono sparse in giro per la città.

Il comune è anche venuto a verificare la situazione e ha potuto vedere i disagi che dobbiamo affrontare tutte le domeniche. Per la domenica delle Palme c'erano quasi cinquemila persone qui, certo è una giornata eccezionale, ma è sintomatico del fatto che i locali non sono sufficienti". "Non sottovalutiamo il problema - afferma l'assessore all'urbanistica Mario Viano - Mi risulta anzi che siano anche state fatte agli interessati proposte di eventuali immobili ex industriali da riconvertire. Siamo consci del fatto che si tratta di necessità reali, ma bisognerà aspettare inevitabilmente la formazione della prossima giunta". A farsi carico della questione, in caso di elezione in consiglio comunale, sarà Geanina Toma, candidata romena del Pd, "quella degli spazi è un esigenza sentita, in caso di elezione cercherò di far capire alla giunta l'importanza di un nuovo luogo di culto per la comunità ortodossa romena. Sarebbe anche un modo per responsabilizzare la comunità, un'apertura da parte della città che, sono sicura, avrebbe di certo conseguenze positive sui rapporti tra cittadini romeni e torinesi. I soldi per un'eventuale costruzione da zero o per una ristrutturazione la comunità romena ortodossa li ha, la palla è, e sarà, in mano al Comune".
(11 maggio 2011)
Fonte: La Repubblica

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