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sabato 7 maggio 2011

Trova portafogli, romeno restituisce subito i mille euro

Era a terra in viale Margherita. Era stato rubato, ma i malviventi lo avevano perso durante la fuga.
04/05/2011
Trova un portafoglio gonfio di soldi. Nasconderlo in tasca sarebbe facile, nessuno lo sta guardando. E invece, a dimostrazione che non sempre l'occasione fa l'uomo ladro, lui chiama la polizia e lo consegna agli agenti.
Protagonista un romeno di 44 anni, residente in città che, lunedì pomeriggio, percorrendo viale Margherita, ha notato un borsellino abbandonato a terra. Lo ha raccolto, accorgendosi subito che era pieno di soldi. Dentro, oltre a documenti e carte di credito, c'erano infatti anche mille euro.
Soldi che avrebbero fatto gola a molti ma che l'uomo non ha esitato a restituire immediatamente. Ha chiamato il 113: in viale Margherita sono giunti i poliziotti delle volanti che hanno restituito il portafoglio al proprietario, ancora prima che si accorgesse della sua mancanza.
Probabilmente gli era stato rubato poco prima dal negozio di cui è titolare. All'arrivo degli agenti ha infatti controllato il magazzino e ha visto che la porta era socchiusa, contrariamente a come l'aveva lasciata. Qualcuno è riuscito ad entrare, in un attimo ha sfilato il portafoglio da un borsello appoggiato su un ripiano e poi si è dato alla fuga. Scappando deve aver perso, senza accorgersi, la refurtiva, che è rimasta a terra fino all'arrivo del romeno.
Oltre ai soldi, il fortunato commerciante si è visto risparmiare la seccatura burocratica per bloccare le carte di credito, denunciare la scomparsa dei documenti, avviare le pratiche per averne di nuovi.
Ora non resta che vedere se vorrà ricompensare un gesto tanto onesto. Un premio, del resto, spetterebbe per legge. Il codice civile, a proposito, è estremamente chiaro: se chi ritrova una cosa mobile, come una somma di denaro, chiede un premio, il proprietario ha il dovere di riconoscere un ventesimo della somma o del prezzo della cosa ritrovata quando il suo valore superi i 5,16 euro.C.M.V.

Fonte: Il Giornale di Vicenza

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