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giovedì 5 agosto 2010

Anagrafe, da lunedì sei nuovi sportelli per pratiche di residenza degli immigrati

di Davide Desario

ROMA (1 agosto) - Entreranno in funzione domani mattina i sei nuovi sportelli per gestire l’emergenza delle richieste di residenza degli immigrati che in alcuni municipi hanno raggiunto tempi di attesa vergognosi.

Come annunciato dal Campidoglio, nonostante il periodo estivo, una taskforce lavorerà presso la sede dell’Anagrafe centrale in via Petroselli dove verranno ricevuti i cittadini nei normali orari previsti dall’ufficio.

Un provvedimento deciso dal sindaco di Roma dopo la campagna del Messaggero che ha raccolto le denunce di molti cittadini, comunitari ed extracomunitari, per i quali l’iscrizione all’anagrafe capitolina è diventata una missione impossibile: «La situazione riguardante l’anagrafe di alcuni Municipi è di una gravità assoluta - ha sottolineato Gianni Alemanno -. Una situazione che Roma non può tollerare. Una Capitale di livello internazionale come la nostra città non può permettersi di trattare in questo modo gli immigrati, in particolare i comunitari che godono degli stessi diritti e doveri degli italiani». E ancora: «Attiveremo sei sportelli riservati al ricevimento delle richieste di residenza dei cittadini comunitari e non comunitari provenienti da quei Municipi che hanno denunciato le maggiori criticità ma che saranno comunque attivi per le esigenze di tutto il territorio comunale. Qui le domande saranno acquisite a vista, senza appuntamento, con la verifica immediata dei requisiti per l’ammissibilità dell’istanza. In questo modo sarà possibile acquisire oltre 200 pratiche settimanali, che corrispondono, ad esempio, a circa 10 volte la potenzialità ricettiva nel 2010 del Municipio XVIII».

Proprio il municipio XVIII è stato al centro dello scandalo delle ”residenze negate”. Nei suoi uffici, come confermato dal periodico del municipio e sul sito internet, veniva consentito di consegnare la documentazione in regola soltanto dopo aver ottenuto un appuntamento presso l’Ufficio relazioni con il pubblico che solitamente veniva concesso tre mesi dopo. Una prassi di dubbia legittimità (in molti municipi non è adottata) anche perché durante tutto il periodo precedente all’appuntamento il cittadino non ha alcuna ricevuta per poter avviare altre pratiche e allo stesso tempo si allungano i tempi anche per poter chiedere, per esempio, la cittadinanza italiana.

A complicare la situazione ci si è messa la chiusura degli uffici del XVIII municipio. I cittadini sono stati invitati a rivolgersi ai municipi limitrofi, ovvero il XVII (Prati) e il XIX (Cassia) che però nessuno ha avvertito anticipatamente. Il risultato è stato devastante: è andata in tilt la gestione delle richieste di residenza anche in questi due municipi che a loro volta sono ricorsi alla prassi degli appuntamenti. Nel XIX municipio, in questo momento, chi volesse fare richiesta di iscrizione all’anagrafe ottiene un appuntamento per novembre. «Anche noi siamo, a causa dell’inaspettata invasione di richieste provenienti dal XVIII municipio, stati costretti a dare gli appuntamenti - ha ammesso la presidente del XVII municipio, Antonella De Giusti - Ora tra appuntamento e analisi della pratiche i tempi di rilascio si aggirano sui sei mesi».

Da domani la taskforce inizierà a prendere in carico propri le pratiche arretrate dei municipi più in difficoltà. «Chiunque - assicurano dal Campidoglio - potrà, comunque, recarsi presso gli sportelli dell’Anagrafe centrale per consegnare la propria istanza senza la necessità di un appuntamento».

Nei prossimi giorni scatterà anche l’ispezione nei municipi che il sindaco ha chiesto al segretariato generale per accertare le reali responsabilità e porvi rimedio, anche con eventuali provvedimenti.

Fonte: Il Messaggero

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