Cosenza (03/08/2010)
Gildo Anthony Urlandini
Torano Castello
Un ventisettenne slavo è stato arrestato dai carabinieri della stazione di Torano Castello con l'accusa di rapina aggravata. L'arresto è avvenuto presso il villaggio di bonifica tra i Comuni di Torano e Bisignano, dove risiede una comunità di slavi.
Haliti Riza di anni 24, disoccupato, già noto alle forze dell'ordine, è stato tratto in arresto dai carabinieri di Torano Castello, comandati dal maresciallo Antonio Di Vasto, per rapina aggravata ai danni di un cittadino romeno.
Haliti con una scusa avrebbe attirato un cittadino romeno, Cocis Daniel, nei pressi della chiesa del villaggio, ma poco prima di arrivare vicino alla struttura sacra, sotto il cavalcavia della A3 Sa-Rc, luogo poco illuminato, avrebbe picchiava con schiaffi e pugni il malcapitato sottraendogli con forza un borsello con duecento euro all'interno, più una collanina, il cellulare e il foglio di via.
Il derubato ha avvertito i militari della stazione di Torano, giunti immediatamente sul posto. Dopo la denuncia e la descrizione dell'uomo, i carabinieri hanno setacciato la comunità degli slavi posta a pochi metri dal luogo del misfatto, rintracciando finalmente il presunto autore delle "botte" presso la villetta comunale dello Scalo toranese. Il 24enne è stato perquisito e trovato in possesso dei soldi, della collanina e del cellulare del romeno.
La perquisizione di Haliti è continuata anche presso la sua abitazione, dove i carabinieri, hanno rinvenuto, nascosto tra alcuni libri, il foglio di via sottratto al Cocis. I militari hanno restituito la refurtiva al legittimo proprietario che nella collusione ha riportato alcune contusioni giudicate guaribili in cinque giorni, mentre per Haliti, dopo le formalità di rito ed avvertito il magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Cosenza, Salvatore Di Maio, si sono aperte le porte del carcere di Cosenza. L'uomo è a disposizione dell'autorità giudiziaria.
Fonte: Gazzetta del Sud
domenica 8 agosto 2010
Malmena e deruba un romeno, slavo in manette
Pubblicato da
Catalina Sava
alle
17:26
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