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domenica 9 agosto 2009

La Comunità Ortodossa Romena saluta e ringrazia Mons. Bassetti


Con immenso piacere ho partecipato al saluto in Vescovado di Mons. Bassetti.

La mia presenza è stata in rappresentanza della comunità Ortodossa Romena in Arezzo che conta migliaia di fedeli, e che a monsignor Bassetti deve molto, tra cui la messa a disposizione di una bellissima chiesa nel cuore di Arezzo, quella di San Bartolomeo a due passi da Piazza Grande. A Mons. Bassetti dobbiamo molto di più tra cui il grande senso di ascolto e di disponibilità. Solo grazie a queste sue qualità, la nostra comunità ha potuto non solo sopravvivere, ma crescere con un senso anche di assoluto rispetto delle diversità reciproche

La festa di San Donato ha per me, in questo momento, due significati: allegria e tristezza.

Allegria perché, cinque anni fa, il 7 agosto 2004, Sua Eccellenza il Vescovo Gualtiero Bassetti ha fatto conoscere, in questa cattedrale della città di Arezzo, il fatto che la Chiesa Cattolica riconosce la costituzione della parrocchia ortodossa “San Giovanni Battista” per i fedeli ortodossi di Arezzo e Provincia di Arezzo, nonché il prete che vi sta parlando adesso.

Tristezza, oggi, perché diciamo arrivederci alla Sua Eccellenza, il Vescovo Gualtiero Bassetti, incaricato da Sua Santità Benedetto XVI ad esercitare il sacerdozio presso i fedeli cattolici, in qualità di ARCIVESCOVO METROPOLITA DI PERUGIA-CITTÀ DELLA PIEVE.

Sono convinto che molti di voi partecipate lo stesso sentimento e mi sento obbligato a precisare che questo sentimento non ha niente da fare con la Sua Eccellenza, Monsignor Riccardo Fontana, il nuovo Vescovo della Diocesi Arezzo-Cortona-San Sepolcro, a cui diciamo un caloroso “Benvenuto!”

Il sentimento di tristezza è determinato dal fatto che ci separiamo adesso da un uomo che ci è molto caro. Perché ci è caro? Molti sono i motivi.

Sul cammino della nostra vita incontriamo delle persone che lasciano in ognuno di noi una traccia, più evidente o più nascosta. Ed alla fine, tutti rimaniamo con il ricordo di quella gente che ha lasciato un’impronta nella formazione del nostro carattere. Queste persone siamo portati a chiamarle VERI UOMINI.

Gli antichi Greci hanno risolto questa denominazione con una sola parola: ANTROPOS. Di solito si traduce con: UOMO. Ma c’è anche un’altro significato, più complesso. Se desideriamo capire questa parola nel suo intero significato, dobbiamo utilizzare la traduzione: GUARDANTE IN SU’. Quelli che hanno creato il greco si sono resi conto che l’uomo è l’unico essere che guarda in su. Loro lo hanno caratterizzato come l’unico essere che guarda in su, che abbia come senso di vita quello di guardare in su, di guardare oltre i cieli, di guardare l’altro mondo. In verità, se consideriamo tutto il regno animale, osserviamo che tutti gli animali guardano in giù nel loro cammino. Soltanto l’uomo, al di sopra di questo regno, guarda in su quasi permanentemente. E guarda in giù soltanto quando si vergogna di qualcosa.

Per la mia formazione, come ANTROPOS-GUARDANTE IN SU, ho preso l’esempio da molta gente. Da alcuni ho imparato ad andare retto nella vita, da altri ho imparato a leggere (ogni riga, ma anche tra le righe), a pensare (logicamente e moralmente), a lavorare ed a vivere.

Da due persone particolarmente, più che di tutte le altre, ho preso l’esempio del comportamento umile e amante del prossimo, ed anche allo stesso tempo dell’esempio di essere GUARDANTE IN SU’.
Queste due persone sono il Metropolita IOSIF della nostra Chiesa Metropolitana e il Nuovo Metropolita di Perugia, Sua Eminenza Gualtiero Bassetti.

Sua Eminenza è stato non soltanto un esempio per me, ma anche un padre indulgente, un caro fratello ed un amico sempre pronto ad offrire aiuto.

Dopo tutto questo, come potrei oggi rallegrarmi e non dire che il 7 agosto 2009 per me è un giorno triste, quando questo padre, fratello e amico mio se ne va da qui.

Non so quante amicizie fra gli ortodossi e i cattolici portano veramente l’emblema del vero amore per Cristo, però questa, vi assicuro, lo porta!

Perciò desidero porgerle gli auguri più calorosi e più profondi di continuare i suoi successi nel futuro, con l’abbraccio fraterno pieno d’amore e con il bacio della mano, secondo il costume ortodosso, come ad un buon e caro padre

L’Uomo è ANTROPOS!

Octavean Ioan TOMUTA
Parroco Chiesa Ortodossa Romena in Arezzo
SABATO 08 AGOSTO 2009 - Ufficio Stampa Chiesa Ortodossa Romena in Arezzo

Fonte: Arezzo Notizie.

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