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domenica 15 aprile 2012

Castiglione, distrutta una famiglia di quattro persone

CASTIGLIONE. E' morto in mattinata il 45enne romeno rimasto coinvolto insieme alla famiglia nello schianto sulla statale 567, tra Montichiari e Castiglione. Sale così a quattro il bilancio delle vittime dell'incidente: la moglie dell'uomo, una 36enne, pure romena, e i due figli di 6 e 16 anni della coppia avevano perso la vita sul colpo. L'uomo era stato trasportato in eliambulanza all'ospedale di Brescia e ricoverato in Rianimazione, ma è morto questa mattina. Non destano, invece, preoccupazioni le condizioni dei due
uomini albanesi che viaggiavano a bordo dell'altra auto.
A pardere la vita sono stati: Costel Balan, 44 anni, dipendente della Tecnoscavi di Calvisano, la moglie Carmen Vlorica, 36 anni, baby sitter e badante, e i figli Claudiu Iulian, di 15 anni, studente del primo anno per geometri e il piccolo Robert di appena 6 anni. Una famiglia perfettamente integrata e benvoluta da tutti. La giovane mamma era mnolto stimata per la sua gentilezza e per la bravura. Il marito da poco era tornato a lavorare dopo un breve periodo di cassa integrazione.

L'INCIDENTE. Un malore al volante? Una distrazione fatale? In realtà la sbandata è difficile da spiegare, è come se l’auto su cui viaggiava la famiglia avesse puntato in velocità verso il ciglio opposto. L’urto contro l’auto che veniva dall’altro senso, con a bordo due ventenni, è stato violentissimo. Come una frustata, ad almeno novanta all’ora. O come un’esplosione. Tanto che pezzi di lamiera e plastica sono volati lontano, in un raggio di un centinaio di metri. L’auto della famiglia di Asola, squarciata nel retro della carrozzeria come per effetto di un apriscatole, è finita in un campo arato che s’affaccia alla zona industriale di Castiglione delle Stiviere.

Delle quattro persone a bordo, tutti componenti di una famiglia di origine romena che abita ad Asola, tre hanno perso la vita sul colpo: un bambino di sei anni, il fratello di quindici e la mamma, che ne ha trentasei. Il padre, quarantaquattro anni, è stato l’unico ricoverato in Rianimazione a Brescia, dov'è stato trasferito con l'eliambulanza. La morte però è arrivata dopo alcune ore, nonostante i disperati tentativi dei medici. Feriti, non in modo preoccupante, i due ventenni della Bmw coinvolta nello scontro, entrambi albanesi residenti a Leno, nel Bresciano.

La sciagura è accaduta poco prima delle sette del pomeriggio di domenica. La strada, che collega i centri di Esenta e Carpenedolo, fa da linea di frontiera tra le province di Mantova e Brescia e passa accanto allo stabilimento di Amica Chips. La famiglia di Asola, da non molto trasferitasi in via Deledda, nel nuovo quartiere a ridosso della ferrovia, stava rientrando a casa dopo una giornata passata fuori paese. La Renault Mégane con al volante il padre e a bordo madre e due figli ha imboccato l’ampia semicurva che costeggia la zona industriale di Castiglione. Qui, per motivi ancora tutti da chiarire da parte dei carabinieri di Desenzano, ha sbandato e in velocità s’è messa di traverso sulla corsia opposta.

Proprio in quel momento incrociava la Bmw serie 1 di colore nero dei due ragazzi di Leno. «Mi sono trovato quell’auto davanti, l’unica cosa che ho potuto fare è frenare. Ma è servito a poco». La Mégane è stata speronata nella parte dietro, tra lo sportello posteriore destro e il baule, con inaudita violenza. La Bmw è rimasta dov’era, allineata al margine destro della strada, con il cofano che sembrava schiacciato da una pressa. La Mégane invece è stata proiettata via, nel campo. Senza una ruota, in una pioggia di lamiere, di pezzi di plastica, di effetti personali.

Sbalzati dall’abitacolo i corpi del bambino di sei anni e della madre. Per loro, così come per il ragazzo di quindici anni rimasto nell’abitacolo ridotto a un ammasso di lamiere, i soccorsi sono risultati inutili. Poco dopo s’è posato nel campo l’elisoccorso che ha caricato l’unico componente della famiglia sopravvissuto. I due ragazzi albanesi - uno ha vent’anni, l’altro ventitré - se la sono cavata uno con un braccio rotto (medicato e gessato all’ospedale, di Castiglione) e l’altro con una serie di traumi per i quali è stato trattenuto in osservazione all’ospedale di Desenzano. Per consentire l’intervento dei soccorritori - vigili del fuoco e operatori sanitari - i carabinieri hanno interrotto il traffico. Ci sono volute tre ore e mezza perché la strada venisse riaperta alla circolazione.
di Andrea Moglia
02 aprile 2012

Fonte:Gazzetta di Mantova

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