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mercoledì 25 aprile 2012

"Diritto di voto per gli stranieri". Palazzo Marino lancia la volata

L'obiettivo è la partecipazione degli immigrati ai referendum del 2013. Il sì deve arrivare
dal consiglio comunale: l'appello dell'assessore Majorino. Il Pdl: "Il vostro è solo un sogno"

"Diritto di voto per gli stranieri" Palazzo Marino lancia la volata Un momento dell'incontro a Palazzo Marino

Diritto di voto agli stranieri nei referendum cittadini entro la fine dell’anno. È l’obiettivo della giunta Pisapia, appeso però a un verdetto: quello del consiglio comunale, al quale spetta la modifica dello Statuto di Palazzo Marino che oggi vincola alla cittadinanza italiana la possibilità di partecipare alle consultazioni locali. Così, per accelerare i tempi, l’assessore alle Politiche sociali scriverà una lettera ai consiglieri per fare pressing e sensibilizzarli: «Una volta approvati Piano di governo del territorio e bilancio — puntualizza Pierfrancesco Majorino — i consiglieri approvino tale modifica, per far sì che gli immigrati dall’inizio del 2013 possano votare ai referendum».
È in un incontro molto partecipato, tema immigrazione, che si è tenuto a Palazzo Marino — presenti cittadini, rappresentanti del terzo settore, consolati e associazioni — che sono state poste le priorità dell’amministrazione nelle politiche per gli stranieri. Che in città sono oltre 240mila, circa il 18 per cento dei residenti, appartenenti a 167 comunità. Un incontro incentrato anche sul diritto di voto nei referendum per chi regolarmente risiede a Milano, l’unica partita che il Comune può decidere a livello locale (e tra le promesse elettorali della giunta). Per votare per consigli di zona e amministrative va invece modificata una legge nazionale. «La nuova amministrazione recitava sempre il programma di Pisapia
assume l’impegno politico di insistere verso il Parlamento perché venga rapidamente approvata la legge che riconosce il diritto di voto amministrativo». Majorino, deciso a dare seguito a queste intenzioni, promette: «Scriverò a deputati e senatori: oltre a riconoscere la cittadinanza a chi nasce in Italia concedano ai migranti il diritto di andare alle urne».

Nell’agenda del Comune anche alcune richieste al governo: una nuova legge sull’immigrazione e risorse per aiutare i 400 richiedenti asilo libici oggi in città, visto che ci sono fondi solo fino a fine 2012. A livello locale diversi progetti: un immigration center per l’orientamento e il sostegno all’iter di regolarizzazione (grazie anche a fondi europei) e una campagna informativa sul tema salute per avvicinare gli stranieri a ospedali e consultori, perché, spiega majorino, «oggi c’è forte disattenzione reciproca». In più, una rete di scuole di italiano e un tavolo permanente sulle seconde generazioni (dal 22 al 27 maggio si svolgerà un festival dedicato proprio agli italiani figli di immigrati). Ma l’opposizione attacca: «È un libro dei sogni» dice il vicepresidente del consiglio comunale, il pdl Riccardo De Corato. Che attacca: «Non si capisce da dove tireranno fuori i fondi, vorremmo sapere quando cominceranno a parlare del welfare per anziani e disabili».
di ILARIA CARRA
(22 aprile 2012)

Fonte: La Repubblica

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