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domenica 29 aprile 2012

Hagi cuore Brescia «Tifo per la serie A e una doppia festa»

IL RITORNO. Il mitico «Gica» ha aperto la «Festa Biancoblù» dei tifosiIl campione romeno ritorna per una serata speciale: «Ora faccio il presidente e sto portando il mio Vitorul alla promozione in A: sogno un brindisi con il Brescia»
25/04/2012

Gheorghe «Gica» Hagi, classe 1965: ha vestito la maglia del Brescia per due stagioni dal 1992 al 1994
Gica Hagi è stato il primo campione che Gino Corioni ha regalato al Brescia. Quando sbuca dal tendone della Festa Biancoblù è come se sia appena apparsa la Madonna. Il migliore giocatore rumeno di tutti i tempi, recordman di reti con la sua nazionale (35), in campo in tre diverse edizioni dei Mondiali, al Brescia dal '92 al '94 (15 gol in 61 presenze) è la stella della tredicesima Festa Biancoblu, che è iniziata ieri sera (finirà il 6 maggio). «Appare» tra i tifosi alle 21.40, dopo un pomeriggio bresciano e una visita speciale a Ospitaletto. A casa Corioni lo accompagna Florin Raducioiu (3 stagioni al Brescia, 66 presenze e 18 gol). Lì c'è il presidente, che scalpita, pronto ad accoglierlo a braccia aperte sull'uscio di casa. Dentro c'è tutta la famiglia Corioni tirata a lucido, con l'abito da sera in attesa di Gica. Un trattamento che si riserva agli ospiti illustri. Il presidente regala poi ai suoi ex pupilli due maglie del Brescia. Numero 11 per Raducioiu; 10 per Hagi. E pazienza se il 10 è stato ritirato in onore di Baggio. Per un campione come Hagi uno strappo alla regola si può fare. «Toccare di nuovo quella maglia mi ha dato tante piacevoli sensazioni - ricorda -. Sono tornati alla mente i momenti belli, le giocate, gli assist e i gol importanti. E anche qualche momento meno positivo, che fa parte del calcio come della vita». LA CHIACCHIERATA con il presidente è durata un paio d'ore. «Abbiamo ricordato i momenti passati e parlato a lungo del presente della squadra - rivela Hagi -. Corioni è molto amareggiato per come sono andate le cose in questi ultimi anni. Ha detto che serve un nuovo stadio per poter andare avanti come si deve. Speriamo che presto qualcuno riesca finalmente a costruirlo perchè se ne parlava già quando giocavo io. Quello sarebbe il primo tassello per ricostruire un grande Brescia e riportarlo presto in Serie A. Perchè è li che deve stare». E se tra un ricordo e un rimpianto Corioni avesse anche fatto una proposta per il futuro? Gica Hagi allenatore del Brescia? «Per ora non è possibile - ammette -. Sono presidente di un club rumeno di Serie B, il Viitorul Constanta. L'ho spiegato a Corioni che sono passato da quella parte della barricata. Dalla sua parte. Pensate che questa settimana dobbiamo giocarci la partita decisiva per la Serie A. Chissà che a fine stagione anche il Brescia possa prendere parte alla sua». Da presidente allora non resta ad Hagi che fare affari con Corioni. «Lo spero - dice -. E' un grande conoscitore di calcio. Lui apprezza i bravi giocatori». Dopo la visita a casa Corioni la serata tra i tifosi e un turbine di emozioni. «Gli anni passano ma i ricordi legati a Brescia rimangono indelebili nella mente - ammette -. I due anni che ho trascorso qui sono stati stupendi. Con la maglia biancoblù addosso ho e abbiamo fatto delle cose ottime». Brescia non lo ha dimenticato e lui ha sempre portato la città nel cuore. Anche quando ha giocato in giro per l'Europa. «Ricordo con grande orgoglio gli anni lontani dalla Romania - sottolinea -. E metto Brescia e la sua squadra allo stesso livello di Madrid, Barcellona e Istanbul, con Real, Barca e Galtasaray. Oggi la città è persino più bella rispetto a diciotto anni fa. Qui mi sono sempre sentito a casa». Al Rigamonti non è stato, ma lo stadio è nel suo cuore. «Quante partite e quante emozioni - racconta -. Io giocavo sempre per il centravanti, gli facevo i passaggi decisivi. Di gol forse ne ho fatti pochi, ma erano sempre tutti belli».

Alberto Armanini

Fonte: Bresciaoggi

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