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sabato 13 giugno 2020

Prof abilitati in Romania, il Consiglio di Stato dà loro ragione

Salerno
Giovedì 11 Giugno 2020 
di Gianluca Sollazzo

Professori abilitati in Romania, si apre uno spiraglio. Negli anni dello stop in Italia alle abilitazioni, tra il 2015 e il 2017, avevano deciso di volare all’estero, precisamente in Romania, per formarsi ed abilitarsi all’insegnamento. Solo così avrebbero potuto partecipare ai concorsi banditi dal ministero dell’istruzione riservati solo ai prof abilitati. Adesso dopo anni di tribolazioni e investimenti si profila la svolta. Circa 1.200 professori salernitani che hanno studiato e fatto tirocinio in Romania con l’obiettivo di andare in cattedra in pianta stabile, sperano di poter vincere la vertenza col ministero. 

Per loro era scattato nell’aprile del 2019 la bocciatura del Ministero all’Istruzione con il rigetto alle pratiche di riconoscimento del titolo romeno. Dopo circa un anno, il Consiglio di Stato, attraverso una ordinanza, ribalta l’orientamento precedente del Tar Lazio, sospendendo di fatto la sentenza di primo grado sfavorevole. Ad usufruire della sospensiva è un docente salernitano assistito dal legale Salvatore Crisci. Per i giudici del Consiglio di Stato «l’argomento posto a base del contestato diniego si pone in contrasto con i principi e le norme di origine sovranazionale, i quali impongono di riconoscere in modo automatico i titoli di formazione rilasciati in un altro Stato membro al termine di formazioni in parte concomitanti, a condizione che la durata complessiva, il livello e la qualità delle formazioni a tempo parziale non siano inferiori a quelli delle formazioni continue a tempo pieno». La bocciatura dei titoli abilitati romeni da parte del ministero non sarebbe in linea con le norme europee. La vicenda da cui scaturisce il provvedimento nasce dall’esclusione di alcuni candidati al concorso docenti 2018 riservato a chi era in possesso dell’abilitazione. Candidati che avevano, appunto, l’abilitazione in Romania. Da Salerno, Sapri, Vallo della Lucania, Nocera Inferiore, Castel San Giorgio a Bucarest, Targu Mures (in Transilvania) e Arad in Romania. Mesi all’estero per studiare la lingua romena e i programmi psicopedagogici per diventare professori presso le università romene.

Fonte: Il Mattino

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