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giovedì 14 agosto 2008

"Giovani Rom come sciuscià". Bufera sulla proposta del prefetto di Roma


Roma, 13 ago. - (Adnkronos/Ign) - Fa già discutere la proposta di far lavorare i giovani Rom della capitale come 'sciuscià'' davanti ai supermercati. Lanciata dal Prefetto di Roma, Carlo Mosca, sulle colonne del 'Sole 24 Ore', l'ipotesi ha scatenato immediate polemiche. Ma Mosca insiste e dice: ''Non mi rimangio nulla''. ''Quello che è importante, spiega il Prefetto in un'intervista a 'Studio Aperto', "non è etichettare un lavoro o un altro, ma consentire di avere quelle possibilità che hanno tutti ed eventualmente in quei mestieri e in quelle arti che oggi non sono più praticate dai ragazzi italiani''.

''L'importante è garantire il diritto di lavorare e creare una senso di responsabilità nuovo e l'idea deve essere condivisa con le comunità Rom. La mia proposta prevede ovviamente il rispetto delle leggi italiane sul lavoro, è una proposta che riguarda solo chi è sopra i 14 anni''.

"Esterrefatto" si dice il presidente di 'Opera Nomadi' Massimo Converso sottolineando che è "un altro errore di totale disinformazione sul pregresso da parte del Prefetto. Un programma di avviamento al lavoro del Comune di Roma c'è ma il Prefetto l'ha avuto da mesi e non lo ha letto, preferendo queste incomprensibili proposte degli sciuscià Rom sulle porte dei supermercati''. Sarebbe più comprensibile secondo Converso incontrarsi "per parlare di interventi concreti". Ed è questo l'invito che rivolge a Mosca chidendogli di "non usare più la parola sciuscià" e di approfondire invece "il piano comunale di avviamento al lavoro e di sostenerlo con ogni mezzo'' e ''di fermare immediatamente la scomposta assegnazione - pare già in queste ore - a dilettanti del milionario appalto romano sulla scolarizzazione che esclude proprio i bambini di strada; fermarlo e riunire in Prefettura tali massime autorità''.

''Con questi due interventi - conclude Converso - il Prefetto potrà riscattare i minori Rom Balcanici dal degrado e non mettendoli a pulire scarpe davanti ai Supermercati, proposta assolutamente antistorica ed inattuabile''.

Secondo il presidente della commissione Affari costituzionali di Montecitorio, Donato Bruno (Pdl) "immaginare che l'unica occupazione possibile per i giovani Rom possa essere quella dei lustrascarpe mi sembrerebbe una proposta un po' forte. Di sicuro -sottolinea Bruno- l'avviamento al lavoro di questi giovani è l'unica soluzione al problema. E alla fine credo che sarà la strada che verrà imboccata".

Per Savino Pezzotta (Udc) il compito delle istituzioni e dei funzionari pubblici è quello di combattere la marginalizzazione e creare le condizioni per una integrazione vera, che parte dalla scuola e continua nel mondo del lavoro. E dunque sottolinea Pezzotta all'ADNKRONOS "dovremo dire al prefetto di stare più attento'' perchè certe espressioni sono figlie di un approccio sbagliato al problema. ''Conosco il prefetto di Roma ed è una persona che stimo molto. Lui esprime la volontà di dare una possibilità, tramite il lavoro, ai rom. Ma non è che gli si debba far fare lo sciuscià, che non riesco nemmeno a capire che mestiere è... Bisogna capire la loro cultura, lavorare per l'integrazione che deve cominciare dalla scuola. Il rischio invece -avverte Pezzotta- è quello di favorire un certo tipo di emarginazione''.

"Forse il prefetto scherzava...", è il commento del presidente dell'Osservatorio sui Diritti dei Minori, Antonio Marziale. "La sua comunque non è stata una buona idea -aggiunge-. Una proposta come questa, tanto più nel 2008, non è accettabile".

Sulla stessa linea il ministro ombra Pd della Giustizia, Lanfranco Tenaglia, secondo il quale "il linguaggio e la proposta del prefetto Mosca sono inaccettabili''

Mentre difende l'uscita di Mosca la collega di partito e ministro ombra della Difesa Roberta Pinotti (Pd) che definisce le parole del Prefetto di Roma "di buon senso, di chi conosce il tema dei rom e lo ha approfondito". Pinotti crede che "quella di Mosca sia più che altro una provocazione, un'immagine folkloristica per sottolineare un'esigenza che mi sento di condividere: valorizzare le capacità di questi ragazzi che sono da sempre molto bravi nei lavori manuali.

E la proposta di Mosca non dispiace nemmeno al presidente della Croce rossa italiana, Massimo Barra, che giudica "un fatto positivo, al di là della terminologia" l'ipotesi di offrire un lavoro ai giovani Rom. "Apprezzo quello che sta facendo il Prefetto come commissario - aggiunge Barra - perché l'ozio è il padre dei vizi e ciò che lo combatte è positivo. Offrire lavoro - conclude Barra - anche se si tratta di impieghi desueti e dimenticati significa andare nella direzione giusta".
Fonte: Adnkronos Ign

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