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venerdì 22 agosto 2008

Le dritte di Altroconsumo: Sicurezza nei cieli, volare più alto

Adesso forse ci sarà chi approfitterà di questa triste occasione, l’incidente all’aeroporto di Madrid, per dare addosso alle compagnie low cost, organizzando il solito teorema: basso prezzo, scarsa sicurezza.

Come dimostrano le statistiche, le compagnie a basso costo risparmiano su numerose voci di spesa, ma non certo sulla sicurezza. Anche a volerla vedere cinicamente, questa garanzia è un indispensabile punto di forza che qualunque compagnia deve avere per continuare a volare. Senza questo requisito, ogni strategia aziendale (prezzi contenuti, procedure snelle, brevi soste in aeroporto, servizi ridotti al minimo…) fallisce.
I voli low cost, come del resto i viaggi con le compagnie tradizionali, sono sottoposti a precise regole di sicurezza internazionale. Da qualche anno è stata istituita l‘Agenzia europea per la sicurezza aerea, l’Easa, che informa periodicamente gli Stati membri circa le problematiche del settore. Negli ultimi anni sono stati uniformati maggiormente i criteri internazionali che garantiscono la sicurezza di chi viaggia in aereo. In Italia è l’Enac l’ente che esercita il controllo sul trasporto aereo. La Comunità europea nel frattempo ha stilato una lista nera delle compagnie considerate non sicure, aggiornata ogni tre mesi, alle quali è vietato volare nei cieli comunitari. Per ora l’elenco comprende soprattutto compagnie africane e asiatiche. Questi aerei non possono volare in Europa, ma non possono neanche essere usati dai tour operator per tratte extraeuropee.È stato fatto qualche passo anche verso una maggiore trasparenza del settore. Dal 2006 i viaggiatori hanno il diritto di essere informati sull’esatta identità del vettore aereo per cui pagano il biglietto, anche se si tratta di charter inseriti in pacchetti turistici.Nessuna sbavatura, dunque? Non è esattamente così. Del resto non lo nasconde la stessa Commissione europea, che sul proprio sito segnala che “non è stato possibile procedere a un controllo completo in tutti i casi, data la totale assenza di informazioni per alcune compagnie aeree, che potrebbero operare ai limiti o al di fuori del sistema di aviazione internazionalmente riconosciuto”. Inoltre va detto che le autorità degli Stati membri della Comunità europea fanno ispezioni limitate solo ai velivoli delle compagnie che volano da/verso aeroporti comunitari, e i controlli sono fatti a campione, visto che con l’attuale traffico dei cieli non sarebbe possibile esaminare tutti gli aerei che atterrano in ogni aeroporto. In altre parole c’è il rischio che la lista nera delle compagnie bandite non sia del tutto completa. Senza voler screditare la legislazione comunitaria e nazionale, Altroconsumo da tempo chiede standard più elevati di sicurezza per i velivoli e maggiori garanzie sui controlli delle strutture aeroportuali, da intensificare nei momenti critici come le settimane di alto traffico vacanziero.
Fonte: Panorama.it.

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