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venerdì 1 agosto 2008

Rom, Basescu: ''Non approvo le misure italiane''. Berlusconi: ''Diritti garantiti''


Roma, 31 lug. (Adnkronos/Ign) - E' "del tutto lontana dalla verità l'opinione che ci sia un comportamento negativo da parte del governo e dell'Italia nei confronti della comunità romena in Italia", "non c'è nessuna discriminazione" e ''nessuna differenza di trattamento rispetto ai nostri cittadini. Il cittadino romeno gode degli stessi diritti dei nostri cittadini". L'assicurazione è arrivata dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, a Palazzo Chigi, nella conferenza stampa congiunta con il presidente della Romania, Traian Basescu, che oggi ha fatto visita al campo nomadi di via Candoni nella capitale.

Il premier ha tenuto a sottolineare che durante il colloquio sono stati "approfonditi i temi di una collaborazione che già esiste tra i due Paesi", rivendicando per se stesso e l'Italia il merito di essere ''stati gli avvocati più decisi nel processo di avvicinamento della Romania all'Unione europea".

Berlusconi ha rimarcato che adottare misure di contrasto alla criminalità è stato necessario, in particolare per "la presenza di cittadini stranieri clandestini" nel nostro Paese. Il governo, ha spiegato ancora il Cavaliere, ha deciso di intervenire "con un certo rigore nei confronti dei clandestini non identificati", e in questo contesto si sono dovute "svolgere azioni di identificazione nei campi nomadi".

Quanto alle impronte digitali ai minori rom, non si tratta, ha rilevato il premier, "di una misura restrittiva, ma di una misura che vuole garantire a questi bambini la possibilità di andare a scuola". Sulla misura "c'è stata una disinformazione completa" perché "la sola intenzione è quella di preservare i bambini da una situazione di soggezione dai genitori che gli fanno chiedere l'elemosina o anche peggio e non li mandano a scuola''. Quanto alle reazioni dell'Europa alle misure sulla sicurezza definite dal governo, secondo il presidente del Consiglio "il Parlamento europeo è intervenuto e ha dato una risposta politica basata su un'irrealtà, su una disinformazione assoluta".

Rimarcando poi che tra Italia e Romania "c'è una forte volontà di collaborazione", il premier ha annunciato "per il 9 ottobre un vertice tra i due governi", rinnovando l'amicizia anche personale con il presidente romeno ("che si chiama Silvio Traian", dice Berlusconi) conosciuto da diversi anni, un'amicizia "rafforzata dal fatto di appartenere tutti e due al Partito Popolare europeo".

Al di là dell'amicizia il presidente romeno però in conferenza stampa è tornato a manifestare il suo dissenso. ''Vorrei essere chiaro, nel caso in cui non si fosse capito, che non approvo parte, o gran parte, delle misure prese dal governo italiano" ha detto Basescu.

"Tengo a precisare - ha aggiunto - che l'operazione di prendere le impronte digitali ai minori in Italia si fa dietro accordo del genitore oppure del tutore legale. Laddove questo non è possibile, lo si fa in presenza di un giudice e se il minorenne non possiede già documenti di identità".

"Oggi - ha proseguito - al di là della collaborazione di ordine strettamente economico, abbiamo espresso una certa preoccupazione che non consideriamo reale. Una preoccupazione che è stata creata da certi ambienti. L'impressione era quella che i nostri cittadini in Italia potrebbero essere discriminati".

Quindi Basescu ha messo in chiaro che "i cittadini romeni sono cittadini a pieno diritto dell'Unione europea e, pertanto, vanno trattati come tali", riconoscendo tuttavia che c'è ''in Romania un problema di natura domestica relativo alla minoranza rom. Abbiamo proposto, in questa sede, al governo italiano di collaborare al fine di risolvere questo problema che noi non siamo stati capaci di risolvere a casa nostra".
Fonte: IGN Adnkronos

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