Il giudice ha tenuto conto del risarcimento del danno ai parenti della vittima, uccisa nel gennaio 2011. L'operaio ha ottenuto uno sconto di un terzo della pena grazie al rito abbreviato
Cosmina Burlan
Quattordici anni di reclusione. E' la pena che dovrà scontare Silvano Rainieri, l'operaio 53enne di Parola di Fontanellato, per aver strappato la vita alla giovane prostituta rumena Emilia Cosmina Burlan. E' stato definito un delitto passionale, o d'amore. Anche se di amore, e di pietà, in quella notte del 24 gennaio 2011 Rainieri ne ha mostrati ben pochi. Si era convinto di poter avere una vita insieme a quella lucciola di vent'anni, le aveva dato soldi e sperava che lei abbandonasse il marciapiede per andare a vivere con lui. Di fronte al rifiuto della ragazza, l'ha picchiata e strangolata con una cintura, per poi abbandonarla senza vita in una scarpata nelle campagne di Borghetto di Noceto.
Omicidio volontario, non premeditato. La sentenza pronunciata oggi dal gup Paola Artusi è di 14 anni di reclusione, contro i 16 richiesti dal pm Roberta Licci. L'omicida ha beneficiato di uno sconto di un terzo della pena per il rito abbreviato e si è visto concedere le circostanze attenuanti generiche prevalenti sulle aggravanti di occultamento del cadavere e per aver aggredito la giovane in condizioni di minorata difesa, mentre si trovavano in auto al buio, in un posto isolato.
Il giudice ha tenuto conto anche della volontà di rimediare a quanto fatto: Rainieri ha venduto tutte le sue proprietà e ha risarcito la madre e la sorella della vittima con 200mila euro (LEGGI).
Le donne non si sono costituite parte civile. Si chiude così questa triste vicenda di violenza su una donna, desiderata, comprata e poi buttata via come spazzatura quando ha osato dire di no. (maria chiara perri)
(27 marzo 2012)
Fonte: La Repubblica
domenica 1 aprile 2012
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