La comunità romena si incontra e si racconta attraverso storie quotidiane, punti di vista, fatti di cronaca, appuntamenti e novità, per non dimenticare le radici e per vivere meglio la distanza dal paese natale.
Informazioni utili per i romeni che vivono in Italia, per conoscere le opportunità che la realtà circostante offre e divenire cittadini attivi.

Comunitatea Românească în Italia

Locul unde comunitatea românească se regăsește zilnic în știri, noutăți, mărturii, informații și sfaturi, pentru a nu uita rădăcinile și a trăi mai bine departe de țara natală. Informații utile pentru românii care trăiesc în Italia, despre oportunitățile pe care le oferă realitatea din jur și pentru a deveni cetățeni activi.

Bun găsit pe site! Benvenuto!

Comentează articolele publicate! Commenta gli articoli pubblicati!

domenica 18 settembre 2011

Mio fratello rumeno

Marian è mio fratello rumeno… ok…. non anagraficamente ma è come se lo fosse.

E’ venuto in Italia per cercar lavoro, lasciando i suoi cari e i suoi luoghi natali. Dopo un lungo viaggio è arrivato in quella lingua di terra rossa chiamata Salento.

Non ha lavorato subito con mio padre, ma solo dopo alcune settimane da allora è sempre stato devoto a lui. Devoto è una parola forte, ma penso che sia quella che meglio contraddistingue il legame che lega Marian ai miei genitori.

Marian lavora indefessamente, parla poco ma produce tanto, mangia con i miei genitori, guida la nostra barca, accudisce i nostri animali. Marian si arrampica sugli alberi come una scimmia, si butta in acqua sotto la barca per capire cosa blocca il timone, si inerpica su scale alte per sistemare il soffitto.

Marian è superman, ed è mio fratello rumeno.

E’ il maschio che ogni padre avrebbe voluto avere come sostegno nell’azienda.

Non sono mai stata gelosa del rapporto che ha con i miei genitori, anzi, l’idea che mio padre e mia madre abbiano un sostituto di me e di mia sorella lontane a Roma, che possa mangiare con loro a tavola durante l’inverno mi fa sembrare meno doloroso il distacco per tutti noi i giorni delle nostre partenza.

Casualmente la vita anche a Roma mi ha fatto imbattere in un’altra persona rumena ,“Betta”, la ragazza che domina sporco e disordine a casa nostra.

Per me Betta è veramente Benedetta. La casa dopo il suo passaggio si trasforma. Tutto brilla, profuma, risplende.

Betta ha le chiavi della nostra casa e della nostra fiducia. In oltre un mese in cui gestisce la nostra casa non le ho mai detto nulla, ne di elogio ne di ripresa, perché quando lei sistema casa io sono al lavoro e perché davo per scontato che se non avevo nulla da eccepire significava che tutto andava bene.

Ieri pomeriggio mi è arrivato il seguente messaggio di Betta

“Salve sono Betta, se non vi piace come pulisco o se volete un altre cose lasciatemi scrito grazie e buona serata”.

Queste poche parole ricevute mentre ero in ufficio, sommersa tra una pratica e l’altra, mi hanno emozionato. Ho capito solo allora che la mancanza di feedback da parte mia aveva fatto nascere in lei la paura, che non fossi soddisfatta del suo lavoro.

“No al contario sei perfetta. Per me oramai sei Benedetta Betta. Ci sei mancata ad agosto. Ho comprato il secondo mocio come mi avevi chiesto”

“Grazie 1000 tanti baci” è stata la risposta che mi sono vista comparire sul mio cellulare qualche minuto dopo.

Marian e Betta mi hanno fatto capire che la Romania non è solo prostituzione, bottiglie di birra, storie di Papponi ma la Romania è anche storia di tanta brava gente, di grandi e di piccoli sacrifici, storia di rispetto.
sabato 10 settembre 2011

Fonte: In Lungo e Largo Blog

1 commento:

romanianfryends ha detto...

Vedere che ogni tanto un qualche italiano non si adegua a quanto ci viene sistematicamente inculcato via TV e giornali sui ''maledetti rumeni,, fa veramente piacere ma ti porta anche a pensare che se non li conosci di persona nient'altro ti farà cambiare idea|
Che tristezza la nostra povera Italia e la maggior parte dei suoi cittadini........

Posta un commento