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sabato 24 settembre 2011

Roma e provincia, stranieri 27 mila edili

Roma e provincia, stranieri 27 mila ediliMETROPOLI
Domenica a piazza Vittorio una festa per gli addetti del settore: i migranti potranno avere informazioni legali e l'elenco delle norme per la tutela. Dai film alle foto per raccontare badanti, tate e colf. Sono il 49% del totale. I sindacati: "Più sicurezza, troppi incidenti sul lavoro"
di ANNA RITA CILLIS

Un operaio edile su due è un immigrato: nei cantieri di Roma e provincia su 55mila addetti - dati rilevati da ottobre 2009 a giugno 2010 - circa 27 mila sono stranieri, ovvero il 49,5 per cento. Una forza lavoro "dalla quale oggi non si può prescindere", spiega Roberto Cellini, segretario generale della Fillea Cgil di Roma e Lazio. Ed è a loro che è dedicata la "Festa interculturale per la sicurezza in edilizia" organizzata per il terzo anno consecutivo a piazza Vittorio domenica prossima. Evento per il quale scendono in campo la Asl RmA, i sindacati, l'Inail, le amministrazioni locali, le associazioni di categoria e Sant'Egidio. "Quest'anno per la prima volta - spiega Cellini - saranno allestiti anche gli stand dei sindacati dove i migranti potranno ottenere informazioni legali e l'elenco dei diritti sui luoghi di lavoro".

Lo scorso anno la manifestazione fu un "successo" ricordano gli organizzatori. Oltre settemila persone raggiunsero l'agorà più multietnica della Capitale per partecipare alla festa nata per accogliere le famiglie dei lavoratori migranti: un'occasione per divertirsi tutti insieme e fare il punto sulle condizioni degli stranieri impegnati nel campo dell'edilizia nella capitale. Domenica, da mezzogiorno alle sei del pomeriggio, oltre alla musica, agli spettacoli dal vivo, agli stand di cucina etnica, "saranno realizzate delle dimostrazioni su come lavorare in sicurezza, su come operare un intervento di primo soccorso - prosegue il segretario Cellini - ma anche su come si monta e si smonta un ponteggio e si utilizza l'imbracatura anticaduta".

La sicurezza nei cantieri resta uno dei grandi temi da affrontare, il più delicato. Ora più che mai, come sottolinea la Fillea Cgil romana: "Sono drasticamente diminuite le ispezioni e questo significa meno controlli e dunque meno tutela. Perciò aumentano più incidenti". E proprio sui dati degli incidenti Roberto Cellini spiega: "Spesso vengono male interpretati perché, ad esempio, non è vero che sono diminuiti nel 2009 come in molti hanno sottolineato. Ci sono stati meno incidenti perché sono diminuiti gli addetti ai lavori". Nel 2009 ci sono stati circa 3300 incidenti, l'anno precedente 3733 "ma lo scorso anno i lavoratori edili erano 55mila, nel 2008 erano 61mila".

E gli infortuni riguardano nel 20-30 per cento dei casi proprio operai stranieri, ma secondo il segretario romano della Fillea Cgil si tratta di numeri "approssimativi visto che molti, dopo essersi fatti male vanno sì al pronto soccorso ma non denunciano l'infortunio sul lavoro". Lo scorso anno a Roma cinque migranti hanno perso la vita mentre erano in cantiere. Nel 2008 gli operai deceduti furono sempre cinque. E in tutto il Lazio nel 2008 gli infortuni di lavoratori stranieri nel settore delle costruzioni sono stati 1.034 di cui 838 nella provincia di Roma, sei quelli mortali. "La conoscenza dei propri diritti come dei doveri - conclude Roberto Cellini - nel caso dei migranti si traduce in emergenza sociale". Chi va alla festa quest'anno avrà anche un vademecum sul problema: la guida illustrata "Sicurezza sui cantieri edili".
(22 settembre 2010)

Fonte: La Repubblica

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