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venerdì 24 settembre 2010

Per il secondo anno consecutivo i romeni della Liguria allestiranno la loro festa a Sanremo

Domenica 26 settembre
Sanremo - Lo spettacolo avrà luogo nel Parco delle Carmelitane, gentilmente messo a disposizione dal Comune matuziano. Interverrà un gruppo folcloristico composto da immigrati romeni in Piemonte

L'edizione 2009 della festa dei rumeni

Danze folcloristiche, gastronomia e prodotti tradizionali originari della Romania domenica prossima, per il secondo anno consecutivo, saranno offerti alla curiosità ed alla voglia di conoscenza dei sanremesi, e dei turisti che si troveranno quel giorno in città, dalla Parrocchia romeno- ortodossa dei Santissimi Cirillo e Metodio in collaborazione con l ‘Associazione culturale “ Luce dell’Est”. Sede della Kermesse, che avrà inizio con il pranzo-degustazione con prodotti tipici del paese carpatico alle tredici, cioè al termine della funzione religiosa di confessione ortodossa, sarà il parco pubblico delle Carmelitane, gentilmente messo a disposizione dal Comune di Sanremo.
Sarà presente un gruppo folcloristico romeno, nella fattispecie transilvanico, composto quasi interamente da cittadini del paese neo- comunitario immigrati in Italia e residenti nell’area metropolitana di Torino. Per l’alta incidenza percentuale di romeni sul totale complessivo degli immigrati residenti il capoluogo subalpino è chiamato anche “ La Bucarest d’Italia”. Come sottolinea il parroco ortodosso romeno di Sanremo, Padre Claudiu Mihai Attila, è molto importante che stabilmente in città a cadenza almeno annuale si tenga un appuntamento del genere il cui obiettivo è quello di far conoscere il vero volto della Romania e della sua gente agli italiani.
“E’ un aiuto ad un’ integrazione reale” dice. Giusto dunque che anche il Comune di Sanremo partecipi allo sforzo di una comunità che in città vive e lavora mettendo a disposizione l’area del Parco che circonda la chiesetta cattolica delle Carmelitane, non più officiata da anni, ed ora in uso alla comunità romeno- ortodossa.
La Romania è una terra complessa in cui le gastronomie, le tradizioni folcloristiche ed i prodotti artigianali variano anche profondamente da regione a regione. In pratica le regioni di questa Nazione, che è l’unico paese latino dell’Europa centro- orientale, sono sostanzialmente tre: la Valacchia a sud, dove sorge la capitale Bucarest, che risente dei ritmi sonnolenti del Balcani, la Moldavia, ad Est, che è anche la parte più povera da cui proviene la gran parte dell’immigrazione romena in Italia e la Transilvania, che si stende nel Nord e nell’ Ovest del paese, sino a novant’anni fa parte integrante dell’impero asburgico e tuttora caratterizzata da un folclore e da una gastronomia di chiara derivazione magiara.
“Vogliamo presentarci così come siamo, contro tutti quei pregiudizi che sentiamo giorno dopo giorno crescere contro di noi” dicono molti dei fedeli che la Domenica mattina prendono parte alla funzione religiosa celebrata da Padre Claudiu.
“Per troppi di voi, non solo italiani ma anche stranieri di altre nazionalità presenti a Sanremo, noi romeni siamo tutti zingari che compiono le peggiori nefandezze, ma non è così.
Si dice così perché pochi hanno la voglia di conoscerci veramente”, proseguono chiedendo rispetto. Alla fine qualcuno di loro arriva a fare un accorato e disperato appello e dice:” Noi vi invitiamo tutti, italiani e stranieri, ma se non dovesse piacervi l’idea vi chiediamo almeno per qualche ora all’anno di lasciarci divertire in pace”. Parole un po’ dettate dalla paura di essere costantemente giudicati in maniera negativa. In realtà invece l’iniziativa della parrocchia romena del ponente ligure è un’iniziativa intelligente che, qualora fosse replicata dalle altre comunità nazionali presenti in città, contribuirebbe non poco ad abbattere il muro di diffidenza che separa “ Noi” dagli “Altri”.
Se poi i termini Rom e Romeni hanno la stessa assonanza e se, in un delirio d’onnipotenza o, forse, perchè li doveva arruolare nella polizia segreta, il dittatore comunista Ceausescu concedette la cittadinanza a più di un milione di Zingari richiamandoli da tutti i Balcani non è certo da imputare alla nuova Romania democratica ed alla maggioranza del suo popolo.
Sergio Bagnoli
Fonte: Riviera24

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