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sabato 20 agosto 2011

Quelle elezioni interminabili "Gli immigrati non dovevano votare"

Le recenti sentenze del Tar riaprono i casi del 2009 a Galeata e S.Sofia

Forlì, 19 agosto 2011 - ITALIA, il paese dei mille campanili, ma anche dei 20 tribunali amministrativi regionali. Ovvero quando sullo stesso ricorso due Tar, quello dell’Emilia Romagna e dell’Umbria, legiferano in modo opposto. Il recentissimo caso del Comune di Trevi, commissariato a seguito di una sentenza del Tar di Perugia che ha accolto il ricorso della minoranza che aveva contestato il diritto a votare di 35 stranieri comunitari (in gran parte rumeni) inseriti all’ultimo momento nelle liste elettorali con appunto conseguente commissariamento del municipio, è rimbalzata su diversi quotidiani nazionali.
In molti nel Bidente, e precisamente a Galeata e a Santa Sofia, tra le file dell’opposizione ma non solo hanno iniziato a stropicciarsi increduli gli occhi.

TUTTO assolutamente normale direbbe il giurista, solo che nel caso dei due Comuni bidentini il destino è stato molto diverso.
In tutti e tre gli episodi in questione le liste che avevano perso le ultime elezioni amministrative per un pugno di voti (a Santa Sofia per 30, a Galeata per 7 e in quel di Trevi per 14) hanno protestato, sebbene i risultati siano stati decisamente differenti.
Per la questione Santa Sofia il supremo tribunale amministrativo emiliano-romagnolo il 13 maggio del 2009 aveva rigettato il ricorso presentato dalla Lista Biandronni il cui primo rappresentante, Giancarlo Biandronni, aveva perso il duello alle urne con l’attuale sindaco Flavio Foietta. Respinto, si diceva, il ricorso, teso ad «annullare l’iscrizione di 46 cittadini comunitari nella lista elettorale aggiunta del Comune di Santa Sofia, nonché dichiarare illegittima la loro partecipazione al voto delle elezioni comunali del 6 e 7 giugno 2009 e conseguentemente annullare tutte le operazioni elettorali svolte, nonché i risultati delle consultazioni elettorali».

SECONDO il candidato primo cittadino Giancarlo Biandronni i 46 cittadini comunitari non potevano votare in quanto non si erano iscritti alle liste elettorali aggiunte che permettono ai cittadini comunitari di votare solo per le elezioni comunali, entro la data fissata dalla legge (all’epoca il limite era fissato al 28 aprile 2009).

SECONDO quanto spiega Biandronni infatti «nessuno dei 46 cittadini comunitari era iscritto nella lista elettorale aggiunta e pertanto non potevano essere ammessi al voto a nessun titolo e per nessuna ragione».
Ma il Tar di Bologna evidentemente non è stato d’accordo e, dopo un primo rinvio, aveva rigettato il ricorso. «Dopo la sentenza abbiamo iniziato a costruire l’alternativa politica e culturale all’attuale giunta e alla maggioranza che la sostiene in modo costante ed incisivo — precisano alcuni esponenti di Tradizione Identità Futuro, cui fa riferimento proprio Biandronni — , ma i giornali li leggiamo quotidianamente e siamo sempre più convinti che siamo stati fregati».
Il tema resta caldo nel Forlivese perché, a differenza di Santa Sofia dove la minoranza non si è rivolta al consiglio di stato, a Galeata invece la minoranza guidata da Marcello Naldini, esponente del Carroccio della lista allora formata da Lega nord, Udc e Pdl che aveva perso lo scontro elettorale con l’attuale sindaco Elisa Deo per soli 7 voti, ha fatto ricorso al consiglio di stato ed è in attesa della sentenza definitiva.
Sull’argomento interviene anche il segretario provinciale della Lega Nord, Jacopo Morrone.
«
SIAMO ancora una volta senza parole — commenta l’esponente leghista —. Sembra proprio che in Italia la certezza del diritto sia più sulla carta che nei fatti. Il marchingegno di dare ai cittadini comunitari il voto all’ultimo minuto è stata una speculazione elettorale sotto gli occhi di tutti, un escamotage del Pd per non perdere i comuni della val Bidente e non certo per aiutare l’integrazione».
I numeri, secondo l’esponente della Lega, parlano chiaro: «A Forlì — conclude Morrone — su 100mila votanti hanno espresso la loro preferenza 90 comunitari, lo stesso numero di stranieri che hanno votato tra Galeata e Santa Sofia che insieme raggiungono 7/8 mila votanti circa».

di Oscar Bandini

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