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mercoledì 9 dicembre 2009

Teramo, la Provincia si preoccupa della mediazione culturale

Teramo - Mediazione culturale sin dalle elementari per favorire i processi di integrazione degli alunni Rom e di quelli immigrati

TERAMO - L'integrazione nasce fra i banchi di scuola, dove è possibile educare al rispetto delle norme e delle regole del Paese dove si vive; dove si possono apprendere le differenze delle diverse culture ma condividere i principi che sono indispensabili a garantire una convivenza pacifica e serena. L'Assessorato alle Politiche sociali, anche alla luce dei recenti e drammatici episodi accaduti fra Alba Adriatica e Martinsicuro e del conseguente aumento dell'allarme sociale, ha predisposto un progetto che consentirà l’attivazione di un servizio di "mediazione culturale" in 28 direzioni didattiche dove i bambini immigrati rappresentano, in media, il 10% del totale con punte del 28% a Martinsicuro, del 20% a Campli, del 17% ad Alba Adriatica, Sant’Omero e Colonnella. A rispondere all’appello dell’assessore Renato Rasicci sono state tutte le direzioni scolastiche della costa, numerose delle aree interne e della fascia pedemontana. In totale sono coinvolti 17.179 alunni; 1759 appartengono a comunità diverse da quella italiana. Fra le problematiche evidenziate dalla direzioni didattiche: la mancanza di conoscenza della lingua italiana e l’assenza di un rapporto fra la scuola e le famiglie di alunni stranieri. Tale impennata di iscrizioni porta la scuola a doversi confrontare con sistemi culturali, simbolici e linguistici differenti e a dover far convivere tali diversità all’interno di uno stesso ambiente educativo. Da qui la necessità dei mediatori linguistici e culturali che possano in primo luogo agevolare lo studio della lingua italiana, intesa come “lingua di contatto” con gli insegnanti e con gli altri alunni, e in secondo luogo favorire l’inserimento dello studente straniero in classe.

“Siamo di fronte a situazioni molto diverse fra loro – ha evidenziato l’assessore Renato Rasicci nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa – da una parte abbiamo alunni provenienti da famiglie immigrate, e quindi stranieri; dall’altra bambini Rom, di cittadinanza italiana, ma anche questi molto lontani dal contesto sociale, culturale ed educativo del Paese dove sono nati. E’ indispensabile coinvolgere alunni e famiglie in un processo di integrazione, unica strada possibile per frenare il degrado sociale insieme ad una rigorosa rete di controllo e prevenzione”. Il servizio di mediazione- per il quale la Provincia investe 25.485 euro per un totale di 1.699 ore nell’anno scolastico 2010 - servira’, quindi, anche a migliorare la relazione tra scuola e famiglie straniere e a facilitare la comprensione della cultura ospitante e dei doveri connessi al rispetto delle leggi e normative vigenti.

Per garantire un'equa rappresentanza delle nazionalità presenti sul territorio provinciale e sulla base della rilevazione compiuta con i dirigenti scolastici, saranno selezionati 10 mediatori culturali; 3 di lingua cinese, 3 di lingua albanese; 2 di lingua rumena e 2 di lingua araba. La selezione avverrà sulla base di apposito colloquio e sulla valutazione di un progetto-tipo di mediazione che dovrà contenere elementi di comunicazione e pedagogia interculturale.

I mediatori individuati svolgeranno le seguenti attività: facilitazione nell'inserimento degli studenti immigrati nel gruppo classe; alfabetizzazione; sostegno ai docenti; eventuale recupero extra-scolastico; incontri di educazione alla multiculturalità; consulenze dirette nelle classi; creazione di spazi di coesistenza sociale e culturale; intermediazione nei rapporti tra la scuola e la famiglia; contatti con le comunità di provenienza degli alunni.

Per scegliere i mediatori, la Provincia, ha bandito una selezione alla quale possono partecipare i candidati in possesso dei seguenti requisiti: età non inferiore ai diciotto anni; cittadinanza di uno dei Paesi dell'Unione Europea o titolarità di carta di soggiorno o permesso di soggiorno in corso di validità per motivi che permettano lo svolgimento di attività lavorativa; diploma di scuola media superiore o equiparato; frequenza di un Corso di formazione per mediatori culturali, organizzato da Enti di formazione pubblici o privati; conoscenza di una lingua straniera a scelta del candidato fra: cinese, albanese, rumeno, arabo; conoscenza della lingua italiana Esclusivamente per i mediatori di lingua araba e cinese è consentito, in alternativa al Corso di Formazione in mediazione culturale, il requisito della Laurea in Lingue Orientali. La domanda, scaricabile dal sito dell’ente insieme al bando, deve essere presentata entro il 22 dicembre.

Fonte: Pagine Abruzzo

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