10/09/2019
La tubercolosi, nonostante il numero totale di decessi sia in riduzione in tutto il mondo, continua a
mietere vittime. Non è questo il caso dell’uomo di 36 anni di origine rumena operato in biocontenimento e tratto perciò in salvo dal dott. Francesco Guarnera, responsabile dell’U.O. di Neurochirurgia del “P.O. Garibaldi Centro”.
Il caso
«L’uomo si è presentato al Pronto Soccorso per un grave danno alla colonna vertebrale di cui si ignorano le cause», racconta il dott. Guarnera. «Nel corso degli accertamenti, dalla radiografia toracica, abbiamo riscontrato la sussistenza di tubercolosi in stato attivo e siamo subito intervenuti».
Il delicato intervento si è svolto senza complicanze e con esito positivo nella camera di biocontenimento, struttura che permette al “P.O. Garibaldi Centro” di essere annoverato tra i principali poli di riferimento nazionali per la gestione delle emergenze infettivologiche.
Tubercolosi: i dati nazionali
Il documento congiunto Ecdc e Oms Europa riconosciuto dal Ministero della Salute “Tuberculosis surveillance and monitoring in Europe 2019“ conferma che l’Italia è tra i Paesi a bassa incidenza di malattia (<20/100.000).
Nel 2017 sono 3944 i casi di tubercolosi registrati, perciò con un’incidenza nella popolazione di 6,5/100.000 abitanti, in leggero calo rispetto agli ultimi 10 anni.
Dal 2012 al 2016 in Italia il tasso di tubercolosi diagnosticata è diminuito in media del 1,8% per anno.
Dei casi totali notificati nel 2017, 3828 sono casi nuovi non precedentemente trattati.
Nel complesso, il 70,3% dei casi totali ha presentato una tubercolosi polmonare. Sono stati notificati 66 casi di Tb multiresistente (Mdr-Tb, 2,5% del totale dei casi notificati) di cui 5 estremamente multi resistente (Xdt Tb). Il 66,2% dei casi totali registrati si è verificato in persone di origine straniera. Il 12,3% (n=470) dei casi totali incidenti di tubercolosi in Italia avevano una coinfezione Hiv-Tb.
Non solo tubercolosi. La camera di biocontenimento infettivologico per la sicurezza sanitaria
Attivata nel 2015, la camera di biocontenimento infettivologico ad altissima tecnologia del P.O. Garibaldi Centro è classificata come livello 4 e consente di ricoverare e operare, come nel caso dell’uomo rumeno trattato nei giorni scorsi, pazienti infetti che si presentano al Pronto Soccorso.
Una misura di sicurezza sanitaria di cui la città di Catania si doveva necessariamente dotare anche in considerazione delle patologie che potrebbero sbarcare sulle banchine dei porti siciliani insieme ai flussi migratori.
Oggi, grazie anche all’intervento eseguito dal dott. Francesco Guarnera, è possibile accertare il suo funzionamento ed efficacia.
di Debora Borgese
Fonte: L'URLO
giovedì 12 settembre 2019
Tubercolosi a Catania. Il caso trattato in biocontenimento
Pubblicato da
Lynux
alle
07:38
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