Milano, 27 dic. (Adnkronos) - Sono senza permesso di soggiorno, ma lavorano, in nero, nei ristoranti, nei cantieri e nelle imprese di pulizie di tutta Italia. Ora che l'economia arranca, sono i primi a pagare il prezzo della crisi: sono 20mila a Milano e provincia e 400mila in tutta Italia gli immigrati clandestini che negli ultimi due mesi hanno perso il lavoro per via della crisi economica. La stima e' di Massimo Todisco, fondatore dell'Osservatorio di Milano, che per sondare una realta' che per sua natura e' difficilmente sondabile ha raccolto informazioni dalle comunita' delle principali nazionalita' che compongono l'immigrazione in Italia (albanese, ucraina, rumena, senegalese, marocchina, peruviana, ecuadoregna e cinese).
Essendo clandestini, ricorda Todisco, "sono persone completamente prive di diritti e non possono ribellarsi. Ora che sono senza lavoro, che cosa faranno? E' una vera bomba sociale". Il rischio, ragiona, e' che queste persone, private di un lavoro, finiscano per delinquere per sopravvivere e non morire di stenti. "Ogni anno - rammenta - 80 persone muoiono di freddo in Lombardia. Fanno notizia solo quelli che muoiono per strada, non quelli che perdono la vita in ospedale" per ipotermia. "Non possiamo preoccuparci solo degli italiani - conclude - dobbiamo affrontare anche questo enorme problema sociale".
Fonte: Adnkronos Ign.
domenica 28 dicembre 2008
Crisi economica: Todisco, 400mila clandestini hanno perso lavoro
Pubblicato da Catalina Sava alle 17:32
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