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lunedì 15 dicembre 2008

Romania: l'Italia aiuta Giurgiu, chiusi gli orfanatrofi

GIURGIU (ROMANIA), 12 Dicembre 2008

Hanno finalmente una casa tutta loro e coloratissima, tanti 'fratelli' acquisiti e sei 'seconde mamme'. Per dieci bambini romeni tra i due anni e mezzo e i 12, l'abbandono e' alle spalle e mamma e papa' (quando ci sono) torneranno a prenderli appena possibile. Nel frattempo, accuditi da sei educatrici romene, sono gli inquilini di 'casa Dunari' (Danubio in romeno), la sesta casa famiglia inaugurata ieri a Giurgiu, cittadina 50 km a sud di Bucarest, che ora non ha piu' orfanotrofi. Chiusi tutti e tre grazie alla sinergia fra Gvc, ong bolognese attiva in Romania dal 2002, il ministero degli Esteri (che ha contribuito con 665 mila euro per tre anni), la Direzione generale di assistenza sociale e protezione dei minori dell'ex Paese comunista e alcuni donatori privati italiani tra cui Unicredit e la famiglia di Francesco Amadori, imprenditore dell'alimentare. In linea con la strategia del governo favorevole alla chiusura degli istituti (era uno dei requisiti decisivi per l'entrata nella Ue), in sei anni gli orfanotrofi di Giurgiu (dove convivevano bambini di ogni eta', disabili compresi) sono stati sostituiti da sei case famiglie, piu' due appartamenti per i maggiorenni. Un passo in avanti importante per la Romania, dove lo stipendio medio, secondo le statistiche, si aggira sui 300-400 euro. ''Fino a qualche anno fa era il grande problema di questo Paese'', commenta Mario Cospito, ambasciatore italiano in Romania che ieri era al taglio del nastro di 'casa Dunari'. Nel 1989 erano piu' di 100 mila i minori abbandonati, nel 2006 sono scesi a 27 mila. Ma solo un mese fa, con l'arrivo dell'inverno, ai servizi sociali di Giurgiu sono arrivati 36 bambini. I genitori non ce la fanno a mantenerli, o devono lasciarli per emigrare in Italia e Spagna e loro chiedono aiuto allo Stato, che li ospita in centri di accoglienza dove dovrebbero stare una settimana e invece sono li' da piu' di un mese. Allora come risolvere il problema visto che le adozioni internazionali restano bloccate e che il governo italiano non avra' piu' fondi pro Romania essendo questa ora un paese comunitario? Un'idea l'avanza l'ambasciatore: ''Visto che in Romania ci sono 43-44 associazioni di volontariato, comprese le organizzazioni cattoliche, potremmo mettere a sistema questa rete collaudata e contemporaneamente chiedere alle imprese italiane che lavorano qui, di supportare i progetti concretamente. Sarebbe un modo per portare il sistema Italia tout court''. D'accordo il responsabile della Provincia di Giurgiu, Dumitru Beianu, convinto che ''l'amicizia con l'Italia restera' prioritaria e che sara' grazie anche agli italiani se saranno aperte altre case famiglia''. Intanto a 'casa Dunari', dopo la festa per l'inaugurazione, e' ora di fare un pisolino. Per tutti tranne Ionut, unico biondo di casa e il piu' piccolo che approfitta del silenzio per mangiarsi un altro pezzo di torta. Da solo, ma felice nella sua cameretta nuova gialla e blu.
Fonte: Ansa International

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