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venerdì 12 dicembre 2008

Roma, notte di paura per il Tevere



Il sindaco: «allontanate 1000 persone. Situazione sotto controllo»
Sgomberate abitazioni alla Magliana e anche l'ex sede del ministero della Salute. Alemanno ai cittadini: non uscite

ROMA - La Capitale è in ginocchio per il maltempo. Dopo i forti disagi registrati nell'intera giornata di giovedì a causa del maltempo, è scattato il piano d'emergenza per la piena del Tevere, anche se i tecnici della Protezione civile hanno garantito che non ci sarà «una vera e propria esondazione. Dentro la città, dove ci sono gli argini, la situazione è sotto controllo». A ribadirlo è stato anche il sindaco della capitale, Gianni Alemanno. Ci sono state anche le prime evacuazioni di case e uffici che si trovano in aree a rischio. Mentre l'allerta per il Tevere continua durante tutta la notte, l'Aniene è esondato e la via Tiburtina è stata allagata e chiusa al traffico tra ponte Mammolo e il Grande raccordo anulare. La pioggia ha smesso di cadere solo in tarda serata. E intanto tre barconi hanno mollato gli ormeggi e si sono incastrati sotto le arcate del ponte di castel Sant'Angelo. Secondo il capo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, Antonio Gambardella, dopo l'ultimo sopralluogo , «l'onda di piena non dà eccessiva preoccupazione perché il pericolo più grosso è passato. Siamo preoccupati per la nuova perturbazione che dovrebbe arrivare domenica sera, la cui durata è prevista fino a martedì».

LA PROTEZIONE CIVILE: PIENA IN CORSO - La piena del Tevere è proseguita per tutta la serata di venerdì, aumentando di circa quattro centimetri l'ora il livello del fiume. Una piena dunque molto lenta, secondo quanto riferito dalla Protezione civile regionale. Il punto di riferimento per i tecnici è l'idrometro di Ripetta, nel centro della città, dove il livello del fiume ha raggiunto in serata i 12 metri e 49 centimetri. La soglia critica, ha spiegato la Protezione civile, è di 14 metri.

IL PERICOLO DEI TOMBINI - Per quanto riguarda la Capitale si teme soprattutto una fuoriuscita dell'acqua dai tombini con un lento e graduale innalzamento del livello sulla sede stradale. Una situazione dovuta al fatto che le fogne non riescono più a convogliare l'acqua al fiume. Le zone interessate sono quelle del Prima Porta, Flaminio, Villaggio Olimpico, Ponte Milvio, Ponte Galeria, Magliana e Fiumicino (foce Tevere) ed è stato istituito un numero di assistenza dedicato esclusivamente alle persone disabili (06/67109200).

IL SINDACO: «SGOMBERATE MILLE PERSONE» - Nel pomeriggio erano iniziate le prime evacuazioni. «Le situazioni più critiche sono nel IV e V municipio perché si sono allagate alcune aree e sono state sgomberate circa 1000 persone ora ricoverate alla Fiera di Roma e in altre strutture» ha detto il sindaco Gianni Alemanno. Sgomberate alcune abitazioni alla Magliana, nella periferia ovest di Roma a causa dei rigurgiti fognari. L’acqua non viene infatti più drenata dal sistema fognario e sgorga in strada, per questo in via precauzionale alcune abitazione in via Pian Due Torri sono state sgomberate, spiegano i vigili del fuoco. Anche il palazzo di Lungotevere Ripa 1, sede dell'ex ministero della Salute, è stato evacuato per il rischio esondazione del Tevere. I dipendenti sono già tutti usciti e i quattro piani dell'edificio, con gli uffici dei sottosegretari con delega alla Salute del Ministero del Welfare e l'ufficio stampa, sono ora vuoti. Un quadro diverso è stato invece delineato dal vice capo del dipartimento della Protezione civile, Bernardo De Bernardinis: «Non è stato sfollato nessuno e non abbiamo mai chiesto a un solo romano di allontanarsi dal lavoro o dalla propria casa».

BARCONI INCASTRATI AL PONTE CASTEL SANTANGELO - A causa del continuo aumentare del livello del fiume tre barconi hanno mollato gli ormeggi sul Tevere all'altezza di Castel Sant'Angelo, a due passi dalla Città del Vaticano. I vigili del fuoco sono intervenuti mentre i natanti in balia della corrente, urtavano contro le arcate dei ponti. È ponte Castel Sant'angelo quello più all'attenzione dei vigili del fuoco perché un barcone "Tiber", una barca più piccola e una piattaforma che fungeva da ristoro, ostruisce tre dei cinque archi di passaggio dell'acqua. L'operazione dei vigili del fuoco è valutare se l'intera "isola galleggiante" sul Tevere possa essere rimossa per intero oppure no. È questa al momento l'operazione più delicata che si sta svolgendo lungo il corso del Tevere. Per misura precauzionale i vigili urbani hanno interdetto il passaggio pedonale su alcuni ponti nel centro della città. E' impossibile togliere tutti i barconi presenti lungo il fiume (probabilmente una sessantina di strutture), perché si tratta di veri e propri impianti, che andrebbero smontati. Se le imbarcazioni fissate alla banchina si staccassero, ostruendo le vie di passaggio, il livello dell’acqua salirebbe. E il capo della Protezione civile accusa: «La grande criticità non è l'onda di piena, che sta passando, ma è data da alcuni imbecilli che non hanno ancorato bene i barconi sul fiumi così come gli avevamo chiesto esplicitamente. Alcuni hanno rotto gli ormeggi che sono andati contro i piloni dei ponti che rischiano di fare da tappo. Sarebbe una beffa».
12 dicembre 2008

Fonte: Corriere della Sera.it

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