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giovedì 11 dicembre 2008

Elezioni 2009: non lasciamo gli altri decidere al nostro posto!


Istituzioni - 09-12-2008

Quante persone si recheranno alle urne in Giugno?
Il Parlamento europeo è l’organo democratico per eccellenza. Eletto dai cittadini di tutti gli stati membri, esso ne rappresenta la volontà e gli interessi. Se oggi possiamo viaggiare liberamente in tutta Europa, usufruire di prodotti di qualità a prezzi inferiori e avere una migliore qualità di vita è grazie all’azione dei nostri rappresentanti a livello europeo i quali traducono in iniziative concrete quelle che sono le nostre preoccupazioni ed esigenze.

Allora perché sempre meno cittadini europei si recano alle urne?

Dal 1979, anno delle prime elezioni europee, il livello di partecipazione alle elezioni si è abbassato progressivamente. E’ passato dal 62% nel 1979, al 45,5% nel 2004, anno in cui si è registrato il livello più basso di affluenza con Polonia e Slovacchia campioni dell'astensionismo, nonostante la allora recente entrata nell'Unione.

Mancanza d’informazione?

Il 1° maggio 2004, dieci nuovi paesi, appartenenti in gran parte al blocco est, entrarono a far parte dell’Unione Europea. Un mese dopo si tenne la sesta elezione del Parlamento europeo con una chiamata alle urne di più di 300milioni di persone. Solo la metà esercitò il proprio diritto di voto.

I livelli più bassi di affluenza alle urne si registrarono in Polonia (21%) e in Slovacchia (17%). Abbiamo chiesto per voi ai deputati di questi due paesi di spiegarci la loro ricetta per invertire questa tendenza in vista delle elezioni europee del giugno 2009.

“Gli slovacchi all’epoca non erano davvero informati sulle problematiche europee. Ci fu un vero problema d’informazione da parte dei media nazionali”, ha sostenuto l’eurodeputata slovacca Zita Pleštinská (PPE-DE). Sullo stesso tono le dichiarazioni del collega compatriota Mririslav Mikolášik (PPE-DE): “ Il problema era che il popolo slovacco non credeva che con soli quattordici deputati, il loro paese avesse delle concrete possibilità di far sentire la sua voce a livello europeo.”

Mancanza di conoscenza delle istituzioni europee e del loro ruolo, poca comunicazione e informazione sui soggetti “europei”, campagna negativa condotta contro l’Unione europea questo il mix di elementi che, secondo il deputato polacco Mieczyslaw Jonowski (UEN), ha determinato il risultato così negativo di affluenza polacca alle urne.

Come invertire la tendenza?

L’eurodeputato Mikolášik si aspetta, in Slovacchia, un tasso di partecipazione importante alle elezioni del 2009: “ Il mio ruolo è di assicurare ai miei elettori il sostegno alle politiche come quella di coesione, che ha un ruolo primordiale per lo sviluppo del mio Paese”.

Dove si vota di più e dove di meno?

Il livello di partecipazione alle elezioni europee è più alto nei Paesi in cui il voto è obbligatorio (Belgio, Grecia, Lussemburgo).
In Italia e a Malta, il tasso di partecipazione è tradizionalmente elevato.
I livelli più bassi di affluenza alle urne si registrarono in Polonia (21%) e in Slovacchia (17%) nel 2004
L’Onorevole Janowski è molto ottimista sul livello di partecipazione elettorale nel suo Paese: si aspetta almeno il 40% di partecipanti. Per arrivare a tale risultato “il Parlamento dovrà essere più vicino ai suoi cittadini. (...) I cittadini dei nuovi stati membri hanno avuto modo di rendersi conto, in questi anni, degli effetti positivi che le politiche europee hanno avuto nei loro paesi e sicuramente parteciperanno alle prossime elezioni con molto più entusiasmo”.

Anche per il deputato estone Toomas Savi (ALDE) i nuovi paesi si avvicineranno alle prossime elezioni in modo più maturo: “Dopo cinque anni nell’Unione europea, gli estoni hanno una maggiore comprensione dell’Europa e del funzionamento delle istituzioni”.

Bart Staes (Verdi) rappresenta un paese controtendenza, il Belgio dove il voto è obbligatorio, il cui tasso di partecipazione alle scorse elezioni è stato del 91%. Il suo consiglio per incoraggiare i cittadini a votare è racchiuso in una sola parola: comunicare. “La democrazia consiste nel discutere continuamente, nel trovare dei compromessi in caso di conflitti e di disaccordo. Allora discutiamo sempre e ancora..”.

Tra pochi mesi il verdetto finale, a voi la scelta di scegliere!

Fonte: Parlamento europeo.

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