Caso del film Francesca, i romeni veronesi dalla parte del sindaco

L’associazione della comunità ortodossa romena e la parrocchia ortodossa di Verona ritiene che «il sindaco Flavio Tosi abbia fatto di più per la comunità romena che vive e lavora a Verona - con fatti veri e risultati favorevoli, e non con frasi artistiche di scarso valore - di quanto abbia fatto il giovane regista romeno, alla ricerca di una fama costruita sulla pubblicità negativa».
07/09/2009
Il sindaco Flavio Tosi stringe la mano a padre Codrea

Verona. L’associazione della comunità ortodossa romena e la parrocchia ortodossa di Verona ritiene che «il sindaco Flavio Tosi abbia fatto di più per la comunità romena che vive e lavora a Verona - con fatti veri e risultati favorevoli, e non con frasi artistiche di scarso valore - di quanto abbia fatto il giovane regista romeno, alla ricerca di una fama costruita sulla pubblicità negativa». È quanto le due realtà romene di Verona scrivono in una lettera al sindaco Tosi e indirizzata idealmente a tutta la comunità cittadina in merito alla querelle legata al film «Francescà del regista romeno Paunescu, presentato alla mostra del Cinema di Venezia».

Non mettiamo in dubbio - è detto in un passo della missiva - le possibili qualità artistiche della pellicola, che potrebbe essere anche un capolavoro della cinematografia romena, però ci teniamo a sottolineare la gratuità del gesto artistico offensivo». Per i firmatari, la scelta di una pubblicità negativa può spiegare «il rude atteggiamento personale del giovane regista romeno, ma non lo giustifica e non lo sostiene». Dopo aver parlato di offesa a tutti coloro che »lavorano duro ogni giorno per un buon rapporto civile e sociale tra la comunità romena e la cittadinanza italiana«, la missiva chiude con una condanna della «leggerezza direttoriale del regista» e la speranza che questo fatto «rimanga isolato nel campo artistico, dell’intelligenza, della creatività e del buon senso».

Fonte: L'Arena.