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mercoledì 23 settembre 2009

In memoria di Petru Birladeanu


Comunicato stampa

Petru Birladeanu era un artista di strada: suonava tutti i giorni, a Napoli, nella stazione della Cumana di Montesanto, in pieno centro storico.

Il 26 maggio, ora di punta, un commando di motociclisti ha attraversato il quartiere ed ha sparato a caso. Per puro caso, Petru è rimasto ferito e, dopo quasi un’ora di agonia è morto là, a terra, sotto gli occhi della moglie. A 50 metri dal Commissariato di Polizia Dante ed a 500 m. dall’Ospedale Pellegrini.

Su iniziativa dell’ Associazione Italo-Rumena Partenope-Dacia, il giorno 24 settembre alle 19.30 allo stadio Collana di Napoli si terrà una partita tra ex giocatori e artisti napoletani, il cui ricavato andrà alla famiglia di Petru. Il titolo della manifestazione è: “Dai un calcio…all’indifferenza”. Perchè il calcio è lo sport di tutti, lo sport di Petru, calciatore del Poli Iasi, la serie A romena.

La tragica fine di Petru ha anche ispirato la nascita del gruppo “intestiamo la stazione della cumana di montesanto (napoli) a Petru Birladeanu”, costituito ora da oltre 3.000 persone, napoletani e non. Cittadini che condividono articoli, opinioni e ricerche intorno a Petru, simbolo delle ingiustizie di una comunità inerme. E’ la Napoli odierna.
Le istituzioni hanno dichiarato di volersi impegnare affinché venga “intestata la stazione della cumana di Montesanto (Napoli) Petru Birladeanu”:
Quattro date da ricordare:
• 25 giugno 2009: la II Municipalità di Napoli approva all’unanimità un Ordine del Giorno relativo all’intestazione della stazione (o della piazza antistante) a Petru Birladeanu;
• 13 luglio 2009: alcuni consiglieri comunali hanno scritto di avere presentato un Ordine del Giorno “al Consiglio Comunale di Napoli per intitolare la stazione della Cumana a Petru, sottoscritto da tutti i gruppi”;
• 21 luglio 2009: l’argomento è stato discusso dalla II Municipalità di Napoli;
• 24 settembre 2009: verrà discussa la proposta in Consiglio Comunale.
Non sono mancate ansie di primogenitura da parte di alcuni, come la preoccupazione di non onorare “tutti gli altri morti”. Sono anche emerse proposte “palliative”, tesi a ridurre la memoria di Petru a una targa ed una teca che conservi il suo organetto: a questo il gruppo dei 3.000 non ci sta !
I 3.000 continueranno a vigilare finché non vedranno scritto il nome di Petru su quella fermata.
Continuerà la battaglia anche sul piano internazionale, coinvolgendo le competenti autorità romene: emergerà l’altro volto della società italiana, campana e napoletana. Una battaglia a contenuto puramente simbolico che ruota intorno a parole-chiave come “camorra-esclusione-immigrazione-musica-indifferenza” ..., che interessano in questi mesi l’intero Paese.

Avv. Federico Zinna,
Presidente Associazione Italo-Rumena Partenope-Dacia

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