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domenica 6 settembre 2009

Venezia, stop al film romeno Francesca


2009-09-06
VENEZIA, STOP AL FILM ROMENO FRANCESCA
ROMA - Vita movimentata per 'Francesca' del regista romeno Bobby Paunescu in rassegna alla 66/a Mostra del Cinema di Venezia: dopo la diffida di Alessandra Mussolini e la querela da parte del sindaco di Verona, Flavio Tosi, i responsabili del Circuito Cinema Comunali di Venezia hanno deciso oggi di sospendere le proiezioni locali del film "in presenza di specifica azione legale di parte e su richiesta della casa di distribuzione Fandango". Lo stesso patron della casa di distribuzione Domenico Procacci ha però assicurato che "come sempre quando si prende un film in distribuzione si difende l'integrità dell'opera e il diritto di espressione dell'autore: in altre parole andiamo avanti e faremo uscire il film così come è". Il film, passato alla Mostra nella sezione Orizzonti il 3 settembre scorso e che dovrebbe uscire nelle sale italiane a fine ottobre, ha un avvio forte: "Sindaco di Verona di merda", "la Mussolini, una troia che vuole ammazzare tutti i romeni" sono alcune delle frasi contenute nella pellicola che racconta il sogno di una ragazza trentenne di Bucarest che spera di aprire in Italia un asilo per i figli degli immigrati e soprattutto di "cambiare la percezione" che gli italiani hanno dei romeni.

Subito dopo la proiezione sia Alessandra Mussolini sia il sindaco Tosi avevano preannunciato azioni legali nei confronti del film. Oggi è arrivata la decisione del Circuito Cinema comunali di Venezia di stoppare la proiezione della pellicola. Una decisione che non è bastata al sindaco Tosi: "la notizia del blocco della pellicola - ha detto - mi lascia del tutto indifferente perché l'azione legale contro il regista proseguirà comunque in quanto prescinde dal contenuto del film ed è motivata dalle dichiarazione nei miei confronti che Paunescu ha reso alla stampa". In mattinata dalla Fandango avevano spiegato che nella diffida, la Mussolini chiedeva di non distribuire il film o in alternativa di eliminare o modificare la frase insultante nei suoi confronti contenuta nel film. Nel caso contrario, annuncia la Mussolini nella diffida, agirà legalmente per bloccare il film. "Noi - ha ribadito Procacci - difendiamo l'integrità dell'opera e il diritto di espressione dell'autore e quindi a fine ottobre intendiamo uscire con il film in versione integrale e originale. Se poi un giudice darà ragione alla Mussolini e ci chiederà di cambiare quella battuta, d'accordo con il regista in qualche modo la cambieremo. Magari - ironizza Procacci - la frase diventerà 'quella santa donna della Mussolini che vuole uccidere tutti i romeni'". "Se mi posso permettere un commento - ha aggiunto - trovo che se uno insulta un intero popolo come ha fatto la Mussolini dicendo che i romeni hanno lo stupro nel Dna poi non ci si può stupire se tra loro il suo tasso di popolarità non é alto".

Fonte: ANSA.

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