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mercoledì 2 settembre 2009

Disoccupazione record in Europa. Mai così alta dal '99. In Italia frenano le retribuzioni


Bruxelles, 1 set. - (Adnkronos/Aki) - Cresce la disoccupazione in Europa. Il tasso dei senza lavoro nell'Eurozona a luglio e' salito al 9,5%, dal 9,4% di giugno. E' il dato diffuso da Eurostat, l'ufficio statistico dell'Unione Europea. Nel luglio 2008 il tasso era pari al 7,5%. Eurostat sottolinea che il dato attuale e' il piu' elevato dal maggio 1999. Per l'Ue a 27 stati membri i tasso del luglio 2009 e' pari al 9,0%, il piu' alto dal maggio 2005, contro l'8,9% di giugno e il 7,0% del luglio 2008.
Eurostat stima per luglio scorso a 21,794 milioni il numero complessivo di disoccupati dell'Unione Europea nel suo complesso, di cui 15,09 milioni nell'eurozona. Rispetto a giugno, vi e' stato un incremento di 225.000 unita', di cui 167.000 nell'eurozona. Rispetto al luglio 2008, l'aumento dei senzalavoro e' stato pari a 5,11 milioni, di cui 3,264 milioni nell'eurozona.
In Italia intanto frena la crescita delle retribuzioni. A luglio - fa sapere l'Istat - l'incremento dell'indice orario ha registrato un +0,2% rispetto al mese precedente e un +2,1% rispetto a luglio 2008.
L'aumento registrato nel periodo gennaio-luglio 2009, in confronto al corrispondente periodo dell'anno precedente, e' del 3,2 per cento. L'Istituto di statistica sottolinea che alla fine di luglio 2009 i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore relativamente alla sola parte economica riguardano l'86,9 per cento degli occupati dipendenti rilevati per il periodo di riferimento degli indici (dicembre 2005); a essi corrisponde una quota dell'85,1 per cento del monte retributivo osservato.
Nel mese di luglio, a fronte di una variazione tendenziale media di piu' 2,1 per cento, gli incrementi piu' elevati si osservano per: acqua e servizi di smaltimenti rifiuti (4,8 per cento), agricoltura (3,9 per cento) e ministeri e altri servizi privati (3,8 per cento per entrambi gli aggregati). Gli aumenti piu' contenuti riguardano: commercio, trasporti, servizi postali e attivita' connesse e attivita' dei vigili del fuoco (per tutti 1,5 per cento) e alimentari bevande e tabacco (1,3 per cento). La variazione risulta nulla per i contratti: telecomunicazioni, regioni e autonomie locali, servizio sanitario nazionale, militari-difesa e forze dell'ordine.
Riguardo l'analisi della tensione contrattuale, l'Istat rileva che a luglio 2009, relativamente all'intera economia, la quota di dipendenti in attesa di rinnovo e' pari al 13,1 per cento, in diminuzione sia rispetto a giugno 2009 (20,2 per cento) sia, soprattutto, in confronto a luglio 2008 (27,8 per cento). I mesi di attesa per i lavoratori con il contratto scaduto sono, in media, 14,6, in calo rispetto a giugno 2009 (16,2) e in decisa crescita rispetto a un anno prima (9,5). L'attesa media distribuita sul totale dei dipendenti e' di 1,9 mesi, inferiore rispetto al mese precedente (3,3), come pure rispetto a luglio 2008 (2,6 mesi).
Riguardo inoltre i conflitti di lavoro, l'Istat rileva che nel periodo gennaio-maggio 2009 il numero delle ore non lavorate per conflitti (originati dal rapporto di lavoro) e' stato di 769 mila, con un calo del 74,3 per cento rispetto al corrispondente periodo del 2008; tra le motivazioni, le altre cause (residuali rispetto alle sei motivazioni codificate) e le rivendicazioni economiche presentano le maggiori incidenze con, rispettivamente, il 26,3 e il 26,0 per cento delle ore totali non lavorate per conflitti. Il 23,8 per cento e' da imputare alla causa licenziamento e sospensione dei dipendenti.
Fonte: Adnkronos Ign

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